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Salute: oculista, 7 cose da sapere sulle lenti a contatto

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Roma, 24 feb. (AdnKronos Salute) – Facili da reperire, pratiche da indossare e capaci di far dimenticare, in pochi gesti, gli occhiali. Le lenti a contatto sono una comodità a cui sempre più persone ricorrono per correggere difetti della vista: si stima che 120 milioni di persone nel mondo ne facciano uso. Tuttavia, non si tratta di una pratica immune da rischi, spesso poco conosciuti o sottovalutati. E ci sono informazioni che tutti i portatori di lenti a contatto dovrebbero conoscere e indicazioni precise da seguire, mentre “molte persone iniziano a mettere le lenti a contatto senza fare visite oculistiche o esami specifici preliminari, magari acquistando quelle giornaliere su internet o nei negozi di ottica”, dice Alberto Bellone, oculista di Torino specializzato in chirurgia refrattiva e terapia conservativa del cheratocono (microchirurgia oculare).
“La prima cosa da fare – consiglia l’esperto – è dunque sottoporsi a una visita di controllo preliminare da un oculista, per verificare di avere le caratteristiche giuste per farlo e per escludere la presenza di alcune patologie. Portare le lenti a contatto senza sapere nulla della propria cornea e del proprio occhio può portare al non riconoscimento di patologie pre-esistenti e fondamentale è sottoporsi a controlli periodici”.
Secondo step, eseguire alcuni esami: “I principali sono la microscopia endoteliale con conta cellule, il test di Schirmer per verificare la lacrimazione e la topografia corneale. Quest’ultimo esame, fondamentale per la diagnosi di una malattia della cornea, deve essere eseguito nei centri specializzati da personale esperto in patologia corneale e serve a escludere la presenza di alcune patologie come il cheratocono: malattia degenerativa della cornea fortemente invalidante, che può portare al trapianto della cornea”.
Verificata l’idoneità del paziente, si tratta di scegliere il tipo di lente più adatto: ne esistono di morbide, rigide, semirigide, notturne e addirittura permanenti. Tra quelle morbide, poi, si può scegliere la durata, che va da giornaliera, a quindicinale/mensile, ad annuale. Il tipo di lente più adatto viene suggerito dall’oculista e dal contattologo (l’ottico specializzato nella correzione dei difetti di vista mediante l’uso di lenti a contatto) che tiene conto della conformazione dell’occhio, ma anche di alcuni fattori: quante ore si indossano al giorno e l’attenzione che si intende dedicare alla manutenzione e alla pulizia.
“Le lenti a contatto portate quotidianamente per molte ore al giorno (12-15) – afferma Bellone – possono far insorgere una serie di problemi anche piuttosto seri, in quanto l’occhio non ha la possibilità di ‘respirare’. Inoltre molte persone tendono a indossare le lenti la mattina quando si svegliano e a toglierle la sera: questo comportamento è assolutamente da evitare, bisogna prevedere qualche ora con gli occhiali ogni giorno e magari anche dei giorni interi di riposo”.
Ogni lente ha poi bisogno di una pulizia adeguata: “Quelle giornaliere necessitano di una manutenzione minima ma, di contro, sono realizzate con materiali di scarsa qualità – dice l’oculista torinese – le altre lenti, sia che abbiano durata quindicinale sia annuale, devono essere pulite ogni giorno con cura e maneggiate solo dopo essersi lavati accuratamente le mani”.
Una pulizia non corretta può portare a una serie di problematiche anche serie. “Le più diffuse sono le infezioni quali congiuntiviti (batteriche, virali, da funghi o da parassiti), che, se non diagnosticate per tempo, possono portare a danni corneali permanenti quali infezioni della cornea (cheratiti, ulcere corneali) che in casi ribelli alla terapia medica portano alla perdita della trasparenza della cornea e quindi la necessità di trapianto della stessa. Le lenti a contatto possono provocare anche la semplice intolleranza alle stesse che ne rende impossibile l’uso: essendo un corpo estraneo possono creare una specie di reazione di rigetto da parte dell’occhio”.
Infine, “in soggetti predisposti l’uso delle lenti a contatto può provocare una deformazione della cornea con difficoltà nella trasmissione dell’immagine sulla retina e configurare il quadro di warpage (cheratocono indotto dalle lenti a contatto)”, conclude Bellone, che sintetizza infine “le 7 cose che bisogna sapere sulle lenti a contatto”: 1) Fare delle visite oculistiche 2) Sottoporsi a esami 3) Scegliere le lenti con un esperto 4) Non esagerare con l’uso 5) L’igiene prima di tutto 6) Le possibili problematiche. L’uso non corretto delle lenti può portare a una serie di problemi più o meno gravi, che vanno dalle congiuntiviti alle alterazioni corneali o alle semplici intolleranze. I rischi possono essere danni alla cornea arrivando, nei casi più gravi, al trapianto 7) La scelta permanente. Esistono delle particolari lenti a contatto permanenti, dette lenti a contatto intraoculari, che si applicano chirurgicamente senza togliere il cristallino e che eliminano i problemi indotti da altri tipi di lenti a contatto, in quanto non appoggiano sulla cornea. E’ una soluzione in Italia poco conosciuta, alternativa al laser, che è praticata con successo in tutto il mondo da 20 anni.