Home Nazionale Riforme: lettera comitato giuristi a deputati, le ragioni del no

Riforme: lettera comitato giuristi a deputati, le ragioni del no

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Roma, 20 nov. (AdnKronos) – “Onorevoli deputati, la vasta e complessa riforma costituzionale che vi accingete a votare in quarta lettura, ma pur sempre nell’ambito della prima deliberazione, è una riforma che, in coerenza col nostro sistema di democrazia parlamentare, avrebbe dovuto procedere dall’iniziativa parlamentare, e non dal presidente del Consiglio dei ministri Renzi e dal Ministro per le Riforme Boschi”. Comincia così la lunga lettera inviata ai deputati dal Comitato dei giuristi critici sul ddl Boschi, firmata dal professor Alessandro Pace.
Questo, si legge, “ha determinato inammissibili interferenze da parte dei medesimi sulla libertà di coscienza dei parlamentari in sede referente e in assemblea; e con modalità di approvazione che se legittime per leggi ordinarie, non lo sono certo per le leggi di revisione costituzionali”.
“Come, ad esempio, l’asserita non emendabilità degli articoli approvati sia da Camera che da Senato, che è bensì un principio valido per le leggi ordinarie (art. 104 reg. Sen.) ma non per le leggi costituzionali”, osservano in merito alla cosidetta ‘doppia conforme’ elencando quindi una serie di altri punti del ddl Boschi sui quali il Comitato sottolinea criticità.