Roma, 11 ott. (AdnKronos) – La legge, già approvata dal Senato, per l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei Consigli regionali ha avviato il suo iter in commissione Affari costituzionali della Camera. Il provvedimento, che modifica una legge del 2004, mira ad attuare il principio sancito dall’articolo 51 della Costituzione in base al quale la Repubblica promuove pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive.
Il testo prevede diverse ipotesi di applicazione delle nuove norme, con riferimento alle liste con preferenze, alle liste bloccate e ai collegi uninominali. In particolare, se la legge elettorale regionale prevede le preferenze, sono due i meccanismi che scattano per promuovere la rappresentanza di genere. Innanzitutto, la quota di lista del 40 per cento: in ciascuna lista i candidati di uno stesso sesso non devono eccedere il 60 per cento del totale.
In secondo luogo, la preferenza di genere: devono essere garantite almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso. In caso contrario, le preferenze successive alla prima sono annullate. Nel caso in cui la legge elettorale regionale preveda le liste senza espressione di preferenze, vale a dire le liste bloccate, deve essere prevista l’alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60 per cento del totale.