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Regionali: sindacati Puglia, priorità è lavoro, serve nuovo modello sviluppo

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Bari, 22 apr. (Labitalia) – Affrontare subito l’emergenza occupazione e fare investimenti per la politica industriale. Sono queste le richieste che arrivano da Cgil e Uil ai candidati in campo per le prossime elezioni regionali in Puglia. Archiviato il ‘modello Vendola’ degli ultimi otto anni, i sindacati chiedono una nuova via di sviluppo per far ripartire la Regione a chi raccoglierà l’eredità del governatore uscente.
“La priorità -dice a Labitalia Giovanni Forte, segretario generale Cgil Puglia- non può che essere il lavoro, visto che la disoccupazione in Puglia come in tutto il Mezzogiorno continua a crescere. E poi come si investe in politica industriale in un territorio che sta vivendo una vera e propria ‘desertificazione’ industriale, con fabbriche chiuse e vertenze aperte. Queste sono quindi le prime due emergenze con cui il nuovo governo regionale dovrà confrontarsi”.
“E poi -continua Forte- serve un nuovo modello di sviluppo, basato sull’innovazione e il rispetto dell’ambiente. Ci aspettiamo quindi che questi temi siano al centro dei programmi dei candidati che fino a questo momento non sono stati tanto pubblicizzati. E speriamo che ci sia il coinvolgimento delle parti sociali nelle decisioni che verranno prese in futuro”.
Per la Cgil, “andrà valorizzato tutto quello che è stato fatto in questi anni ma va aggiunto qualcosa di nuovo, anche perchè il modello di sviluppo della giunta Vendola ha ormai fatto il suo tempo: va bene il cinema e il turismo, ma al Sud se non si investe in settori produttivi come il manifatturiero non si creano posti di lavoro”.
E anche per Aldo Pugliese, segretario generale della Uil Puglia, “c’è un solo tema che deve essere al centro della campagna elettorale e dell’azione del prossimo governo regionale, ed è quello del lavoro”. “Abbiamo una disoccupazione -avverte- al 23%, il doppio di quella nazionale, e quella giovanile e femminile al 50%. E siamo la seconda regione più povera d’Italia dopo la Calabria. E quindi chiediamo -ribadisce- che la Regione faccia tutto quello che c’è da fare, e che può fare, per il lavoro”.
La ‘strada’ da intraprendere, per il sindacato, è chiara. “Alla nuova amministrazione chiederemo -sottolinea- di sbloccare i cantieri per la costruzione di infrastrutture e opere pubbliche. Già in passato abbiamo chiesto un gruppo di lavoro su questo”.
Non dovranno essere disperse le capacità acquisite negli ultimi anni. “In questi anni la Regione Puglia -rimarca- è stata in grado di realizzare un’elevata capacità di spesa di fondi strutturali ed europei, maggiore anche di Regioni come Lazio e Piemonte. Ma l’elevata capacità di spesa non si è accompagnato con la qualità. La spesa non ha prodotto i posti di lavoro sperati”.
Per il sindacato, “i settori che sono più in crisi e sui quali è necessario investire sono diversi”. “Innanzitutto -elenca- i trasporti, con la creazione di un sistema integrato di rapporti capace di collegare al meglio la regione con il resto d’Italia e d’Europa. E poi il settore dei rifiuti che nella nostra regione equivale ancora alle discariche, mentre in realtà potrebbe produrre ricchezza come avviene nei paesi del Nord Europa. In sanità è necessario creare i distretti socio-sanitari e limitare così quanto più possibile i ricoveri”.
E non potrà mancare dall’agenda del nuovo governo pugliese il dossier Ilva. “Sull’Ilva la nuova amministrazione -spiega Pugliese- dovrà porre delle condizioni al governo centrale per arrivare a capo di quella che è una partita importante per il territorio, visti i 20mila posti di lavoro tra diretti e indiretti. Va salvaguardato il diritto alla salute dei cittadini ma anche la necessità di far tornare alla massima produzione l’impianto che altrimenti continua ad essere in perdita”.