Home Nazionale Quirinale: Il Mattinale (Fi), prima Colle e poi riforme

Quirinale: Il Mattinale (Fi), prima Colle e poi riforme

0

Roma, 2 gen. (AdnKronos) – “Prima il Quirinale e poi le riforme. Non si scappa. E diciamo di no al tira e molla su un presunto prossimo incontro romano tra Renzi e Berlusconi. Dinanzi a scelte istituzionali gravissime, è il momento di proporre metodi istituzionali. Che per il Quirinale si incontrino delegazioni composte da segretario-presidente con i capigruppo di Camera e Senato. Si fa così”. Lo scrive ‘Il Mattinale’ (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.
“Questo modo di consultazione e di ricerca di accordo – si legge ancora – deve valere da parte nostra anche nei confronti di Lega di Salvini, Alleanza popolare di Alfano, Fratelli d’Italia di Meloni, Sel e Cinque stelle. Basta così. Non va più bene un Nazareno sfilacciato da 17 cambiamenti imposti ricattatoriamente, con messaggeri oscuri. Trasparenza e parità, che erano poi le premesse morali e politiche dell’incontro del 18 gennaio dell’anno scorso. Strada di pacificazione vera, avrebbe dovuto essere. Nella consapevolezza della non corrispondenza tra forza parlamentare, esito di un premio incostituzionale, e peso nella vita della nazione”. (segue)
“Noi siamo dalla parte di Berlusconi e del suo popolo – prosegue la nota politica degli azzurri alla Camera – Cioè per una autentica democrazia, una vera pacificazione. La quale ha per presupposto non una sottomissione da sindrome di Stoccolma, ma la rivendicazione serena di una pari dignità e di un peso equipollente nelle grandi scelte che sono in gioco nelle prossime settimane, e che daranno senso al futuro. Noi vogliamo sia scelta la strada della speranza, non quella della genuflessione al potente”.
“Si noti – viene sottolineato su Il Mattinale – L’unico nome di politico pronunciato da Napolitano è stato quello di Renzi. Mai accaduto nella storia dei discorsi di fine anno che esistesse un uomo solo al comando, con la prospettiva di essere parte preponderante nella scelta del “diarca”. Beh, basta così. Rompere quella linea magica, ma di magia nera, che ci vuole esclusi e per di più ossequienti. Siamo da una parte sola: quella di Berlusconi, che è quella della democrazia”.
“C’è una prateria di azione politica davanti a noi, se eviteremo le lusinghe di chi ci vuole sistemare nella ‘chambre de bonne’ sopra il piano nobile dei signori. E quel vasto campo di rappresentanza è quello dell’Italia migliore. I colletti blu delle piccole imprese e i loro imprenditori, gli artigiani, i commercianti, chi ha rischiato se stesso e i suoi talenti: il ceto medio insomma. E’ il nostro elettorato di sempre, ma che peraltro è stanco di sentirsi trascurato in nome della responsabilità con la conseguente subordinazione quasi psichiatrica al renzismo”, conclude ‘Il Mattinale’.