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Quirinale: Cassese, no a lotteria nomi, guardare al passato

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Roma, 18 gen. (AdnKronos) – Sabino Cassese interviene, in un fondo sulle pagine del Corriere della Sera, sul “profilo del nuovo Presidente”. Cassese, entrato anche nei toto-nomi che circolano in questi giorni nella corsa al Colle, suggerisce, “invece di partecipare alla lotteria dei nomi, di guardarsi indietro e vedere come sono stati scelti i presidenti italiani” perché “forse la storia può insegnare qualcosa”.
“Se si esclude De Nicola – osserva il giurista – gli altri nove presidenti sono stati scelti tra persone che o avevano guidato una assemblea parlamentare o avevano presieduto il governo. Per l’esattezza, cinque dei nove erano stati presidenti della Camera dei deputati (Gronchi, Leone, Pertini, Scalfaro e Napolitano), uno dell’Assemblea costituente (Saragat), uno del Senato (Cossiga), due del Consiglio dei ministri (Segni e Ciampi)”.
Il giudice emerito delle Consulta non ritiene che queste scelte “siano state fatte per rispettare una sorta di cursus honorum, che abbia portato su un gradino superiore chi era stato su quello inferiore. E questo perché solo in tre casi (Gronchi, Cossiga e Scalfaro) i presidenti sono passati direttamente dalla carica ‘inferiore’ a quella ‘superiore’. Nel passato, la scelta è caduta su chi era già stato messo alla prova nel circuito costituzionale di vertice nel quale è inserito il Presidente della Repubblica”. Infine, Cassese sottolinea come “l’attenzione dell’opinione pubblica dovrebbe essere rivolta non tanto a chi salirà al Quirinale, quanto alle modifiche costituzionali e alla legge elettorale, perché le istituzioni contano più degli uomini. Sono esse che conformano e condizionano la condotta delle forze politiche e delle persone, correggendone anche le inclinazioni negative”.