(AdnKronos) – Dopo il passaggio segnato oggi dalla riunione degli Stati generali della portualità e della logistica, si avvia una fase, ha assicurato il ministro Lupi, in cui “saremo aperti a tutti i contributi” ma anche “sapendo che poi si decide e che sarà poi il ministero a fare la sintesi, assumendosi la responsabilità delle decisioni dopo aver ascoltato tutti”. E, ha spiegato ancora Lupi, ci sarà con un confronto con il Mise su tutte le questioni legate alla concorrenza.
Il ministro delle Infrastrutture si è poi soffermato su una delle questioni cruciali in vista del riassetto del sistema portuale nazionale e, cioè, l’eventuale accorpamento della autorità portuali. “Non si tratta di eliminare i porti – ha puntualizzato- ma di iniziare a ragionare in termini di domanda e offerta. La riorganizzazione andrà effettuata in funzione del rilancio e di dare alle Autorità strumenti finanziari per vincere la sfida sui mercati”.
E’ un piano a tutto campo quello che il ministero si appresta a presentare nelle prossime settimane che punta a rilanciare un sistema che, come è emerso dagli interventi degli operatori agli Stati generali, in questi anni, ha perso colpi, a parte il settore della crocieristica, non soltanto per colpa della crisi ma anche per la perdita di competività rispetto ai grandi scali del Nord Europa. Per Lupi, occorre, infatti, dare “risposte su come facciamo ad acquisire nuovo traffico e mercato e su come attrarre investimenti e mantenere investimenti”. Bisogna puntare, ha detto, sullo sviluppo tecnologico, oltre che sulle infrastrutture materiali mentre serve “un patto per la semplificazione” e “un patto per la crescita della logistica, che non è la sorella povera” della portualità. Nel nuovo piano, ha poi evidenziato Lupi, “anche il cargo Fs è un obiettivo strategico, forse perché negli ultimi anni si è avuta poca percezione che lo fosse”.