Roma, 19 feb. (AdnKronos) – Uno sciopero contro la prospettiva di un far west nella portualità. E’ il segretario nazionale della Filt-Cgil, Nino Cortorillo, a indicare le ragioni alla base della protesta dei lavoratori portuali proclamata dai sindacati dei trasporti per il 6 marzo prossimo. “Dal 1994 nei porti non esiste di fatto conflitto con le parti sociali”, ricorda Cortorillo. “Oggi alla luce della bozza del ddl concorrenza del Ministero dello Sviluppo Economico e della annunciata riforma del Ministero della Infrastrutture e Trasporti sembra – afferma – si voglia importare nel settore la precarietà, i modelli fallimentari dei cambi di appalto e la deregolamentazione dei rapporti di lavoro.
“La prospettiva – sostiene infine il segretario nazionale della Filt – che il porto divenga un far west dove, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro, possano operare imprese senza competenza ed esperienza, ci vede come organizzazioni sindacali fermamente contrari ed è alla base delle ragioni dello sciopero, proclamato nei porti italiani dopo oltre vent’anni”.