Home Attualità Pirani (Uiltec), 19 giugno presidio contro crisi termoelettrico

Pirani (Uiltec), 19 giugno presidio contro crisi termoelettrico

0

Roma, 22 mag. (Labitalia) – “Il settore termoelettrico italiano è in crisi e il governo deve assolutamente aprire una cabina di regia per avviare un percorso, non solo di soluzione, ma anche di riconversione del settore”. Lo dice a Labitalia Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, annunciando “un presidio dei lavoratori per il prossimo 19 giugno, davanti alla presidenza del Consiglio dei ministri”.
“Con gli altri sindacati -afferma- vogliamo sensibilizzare il governo sulla gravità della situazione del settore. E’ necessario riprendere il confronto e adottare le misure necessarie alla salvaguardia di un asset strategico come quello elettrico oltre a una garanzia sociale per gli addetti”.
“L’ultimo piano elettrico -assicura Pirani- risale a 30 anni fa e in quel periodo tutti i player costruirono centrali elettriche, senza una reale programmazione. Con il risultato che si ebbe sì una proliferazione, ma anche un’eccedenza delle centrali stesse”.
“La mancanza di programmazione -sottolinea il leader della Uiltec- ha provocato una perdita occupazionale pesantissima e rischia di compromettere la tenuta del sistema elettrico nazionale. In particolare, quelli del settore sono passati da 140mila a 50 addetti, mentre quelli dell’indotto da 60mila a 10mila”.
“Tutte le società del settore -ricorda- hanno, quindi, dato avvio a importanti piani di riduzione del personale attraverso gli strumenti della mobilità, dei contratti di solidarietà e dei prepensionamenti. E.on ha ceduto i propri asset, Tirreno Power è in crisi ed Enel ha attivato, dopo il ricorso all’articolo 4 della Fornero, l’accordo sulla mobilità infragruppo per ricollocare le eccedenze di personale della generazione”.
“Un altro problema generato -continua Pirani- dallo stato di crisi del settore termoelettrico è quello dell’aumento delle bollette: +20% per i privati e +30% per le imprese”.
“Il calo dei consumi elettrici -rimarca- al 2014 sono arrivati ai livelli del 2002, in aggiunta alla situazione di overcapacity con oltre 50 GW in più rispetto alla copertura dei fabbisogni attuali e la riduzione dei margini netti al punto di non coprire più né i costi fissi e né la remunerazione del capitale investito, rende la situazione sempre più insostenibile”.
“Una soluzione potrebbe essere -suggerisce il sindacalista della Uiltec- la riconversione degli impianti in termovalorizzatori e non certo la chiusura delle centrali a carbone alle quali, nonostante le richieste da parte dell’Europa, la Germania, ad esempio, non ha intenzione di rinunciare”.
“Un quadro di crisi dunque -sostiene Paolo Pirani- che necessita al più presto di una soluzione condivisa tra governo e parti sociali che noi appunto siamo pronti a sollecitare con la mobilitazione di giugno”.