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Pensioni: Confesercenti, per 1 su 2 sì a riduzione assegno con flessibilità

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Roma, 31 ott. (AdnKronos) – Dei circa due milioni di potenziali beneficiari delle misure di flessibilità previdenziale, quasi 1 su 2, il 49%, pari a 960mila persone, accetterebbe una riduzione permanente dell’assegno pensionistico pur di poter lasciare il lavoro in anticipo. E lo farebbe ancora più volentieri se, al suo posto, fosse assunto un giovane. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Confesercenti con SWG sui potenziali beneficiari delle misure di flessibilità previdenziale.
La disponibilità ad andare in pensione, però, cala con l’aumento della riduzione dell’assegno pensionistico. Tra gli intervistati che si sono detti disponibili a lasciare in anticipo in cambio di un assegno più leggero, solo il 2% lo farebbe senza se e senza ma; il 30% si dichiara disposto ad accettare solo se la riduzione della pensione non superasse il 5%, mentre il 12% accetterebbe anche una decurtazione fino al 10%: solo il 5% sarebbe disposto a subire un taglio dell’assegno fino al 15%. Piuttosto consistente la quota di chi non ha intenzione comunque di abbandonare: è il 29%, pari a circa 570mila persone.
Ampia anche l’area degli indecisi, ancora intorno al 20% del totale. Netta, invece, la divisione di fronte alla proposta del Governo di sostituire l’anticipo della pensione con un periodo di part-time del lavoratore, seguito da un assegno previdenziale ridotto. L’ipotesi interessa il 38%, la stessa quota di chi si dice non interessato. Quasi un pensionando su quattro (il 24%) rimane incerto.