Home Nazionale Pediatria: generazione acqua e sapone, 87% adolescenti non si rifarebbe

Pediatria: generazione acqua e sapone, 87% adolescenti non si rifarebbe

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Lecce, 24 set. (Dall’inviata dell’AdnKronos Salute Adelisa Maio) – Una generazione ‘acqua e sapone’, che si piace, ha chiaro che l’immagine non è tutto e non si ritoccherebbe. Questa, a sorpresa, la fotografia scattata dall’indagine ‘Etica ed estetica in età giovanile’ dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss), presentata durante il congresso nazionale in corso a Lecce fino al 26 settembre. Dalla ricerca, condotta intervistando oltre 1.700 ragazzi delle scuole medie e superiori (il 72% ha tra i 14 e i 18 anni), emerge che la stragrande maggioranza (87,66%) è contraria alla chirurgia estetica: solo il 12% vi ricorrerebbe per migliorare la propria immagine. L’11% modificherebbe il naso, il 7,8% il seno. Ma ben il 61% non cambierebbe nulla di sé con il bisturi.
Davanti allo specchio il 70% sembra non avere dubbi: si piace e non ha problemi con l’immagine del proprio corpo. E il 64% non è interessato ad alcuna cura estetica. Anche il peso, secondo i risultati, non è un cruccio. Il 76,49% si considera normopeso, rispetto a un 16,96% in sovrappeso e il 6,56% molto magro. Per quasi il 70% degli adolescenti, obesità e anoressia sono malattie da prevenire e non solo questioni estetiche (24,44%). Solo il 5% farebbe qualsiasi cosa pur di poter vestire all’ultima moda.
L’indagine “disegna un ritratto della gioventù di oggi ben lontano dallo stereotipo che vuole gli adolescenti presi soltanto dalla ricerca per se stessi di un’immagine omologata ai canoni imperanti della bellezza ‘di plastica’ – commenta Maria Rosaria Filograna, coordinatrice della ricerca – I dati raccolti hanno sorpreso anche noi, non ci aspettavamo di trovare una generazione con così tanta testa sulle spalle: una buona consapevolezza di sé e di ciò che più conta emerge da tutte le risposte, così come l’abbandono della ricerca dell’omologazione estetica a tutti i costi e del ‘ritocchino’ come regalo per la maturità”.
Le adolescenti ovviamente si truccano: quasi il 30% ha cominciato a usare ombretti e rossetti tra i 12 e i 13 anni, il 16,27% tra i 14 e i 16 anni. Sono pochissime quelle che hanno scoperto il make-up prima dei 10 anni, “smentendo il luogo comune che vuole le piccole italiane come lolite sempre più precoci”, evidenzia la pediatra.
“Colpisce favorevolmente anche la responsabilità con cui i ragazzi sembrano acquistare i cosmetici: uno su due compra prodotti dermatologicamente testati, così appena il 12% dichiara di avere avuto reazioni allergiche o altri problemi a seguito dell’uso di prodotti per il trucco – aggiunge Filograna – Stupisce piacevolmente anche la consapevolezza di sé dimostrata da quel 36% che ritiene se stesso l’unico e più importante giudice del proprio aspetto, mentre il 25% è sensibile a ciò che pensano gli amici”.
L’identikit tracciato dalla ricerca “è confortante e positivo – afferma Giuseppe Mele, presidente Paidoss – Dopo anni in cui abbiamo temuto che i nostri ragazzi fossero in balia di mode passeggere dettate dalla tv o da modelli effimeri: in realtà i giovanissimi mostrano di avere ben chiaro ciò che conta nella vita e di avere anche gli strumenti per affrontare il futuro al meglio”. Mamma e papà si meritano, invece, qualche bacchettata. “Preoccupa che i genitori siano molto, troppo sullo sfondo: a uno su due non interessa ad esempio se la propria figlia si trucca, uno su dieci vuole ‘fare il ragazzino’ e veste come i figli attirandosi lo sguardo di rimprovero dei giovanissimi. Così, poco più del 10% degli adolescenti sceglie di rivolgersi a mamma e papà per discutere dei propri problemi e i genitori finiscono per essere la ‘cassa’ a cui attingere per i propri bisogni. E’ importante, dunque, che continuino a vigilare e recuperino un ruolo genitoriale, che non è certo quello di avvicinarsi ai ragazzi da ‘amici'”.