Roma, 12 apr. (AdnKronos) – Un puzzle complicato, destinato ad incrociarsi con i posti vacanti nel governo da coprire, con l’iter della legge elettorale e delle riforme costituzionali, con l’esito delle elezioni regionali e per tale motivo destinato ad aprirsi proprio dopo tale appuntamento. Si tratta del rinnovo delle presidenze delle commissioni parlamentari, che in base ai regolamenti di Senato e Camera vanno a scadenza dopo due anni dall’insediamento, anche se solitamente si sposta alla metà della legislatura.
Stavolta il termine è fissato il prossimo 9 maggio, in piena campagna elettorale, quindi tutto verrà rinviato a dopo le amministrative. Anche perchè la partita si annuncia complicata, visto che non si potrà procedere semplicemente alla conferma dei presidenti uscenti come accaduto in passato.
Gli attuali assetti sono infatti figli del governo di larghe intese presieduto da Enrico Letta e moltissimo è cambiato rispetto ad allora. A cominciare dal segretario del Pd, dal presidente del Consiglio e dalla maggioranza che lo sostiene. In altri termini sembra difficile, ad esempio, che possano essere riconfermati i presidenti in quota Forza Italia, due al Senato e quattro alla Camera.