Home Nazionale Nel 2014 le violazioni della privacy sono costate 5 milioni a società e pubblica amministrazione

Nel 2014 le violazioni della privacy sono costate 5 milioni a società e pubblica amministrazione

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Roma, 23 feb. (AdnKronos) – “Con 5 milioni di euro l’importo delle sanzioni applicate dal Garante privacy e riscosse dall’erario nell’anno 2014 segna un incremento di quasi un milione rispetto al 2013, circa il 20% in più. Le sanzioni applicate a pubbliche amministrazioni e società private hanno riguardato, in prevalenza, violazioni della privacy per mancata adozione delle misure di sicurezza, omessa o carente informativa, uso illecito di dati personali. Completano il bilancio dell’attività ispettiva e sanzionatoria dello scorso anno 385 ispezioni, 577 sanzioni amministrative contestate e in via di definizione, 39 segnalazioni
all’autorità giudiziaria”. Così in una nota il Garante Privacy.
“Le sanzioni amministrative contestate, a seguito degli accertamenti effettuati e di quelli conclusi nel corso del 2014 – spiega la nota – si riferiscono in prevalenza a casi di omessa o inidonea informativa, trattamento illecito di dati, mancata comunicazione al Garante e agli utenti di violazioni di dati personali”.
“Oltre alla prosecuzione dei controlli già avviati, sono in programma 150 accertamenti – svolti sempre in collaborazione con il Nucleo speciale privacy della Guardia di finanza

– per verificare la regolarità dei trattamenti di dati personali effettuati nei settori del mobile payment di prossimità (es. pagamenti effettuati con una carta di credito virtuale inserita nella sim telefonica), del fascicolo sanitario elettronico e dossier sanitario, del telemarketing e dei call center operanti all’estero. Particolare attenzione sarà posta anche sulla verifica del rispetto dell’obbligo di informativa agli utenti e della richiesta del consenso nei casi in cui questo è necessario. Ai controlli programmati si affiancheranno quelli che si renderanno necessari a seguito di segnalazioni e reclami presentati all’Autorità”, conclude la nota.