Roma, 17 set. (AdnKronos) – L’iniziativa di Aki-Adnkronos international, per dare voce e testimonianza a quei Paesi al centro di conflitti che spingono alla fuga migliaia di persone, “è un’iniziativa opportuna, perché la costruzione di un punto di vista non può prescindere dalla conoscenza continua dell’evoluzione di un mondo” raccontato “da chi vive realtà a noi sconosciute. La nostra spesso è una foto ingiallita di Paesi devastati da conflitti”. Così il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sull’assistenza agli immigrati, Gennaro Migliore (Pd), commenta la rete per professionisti dell’informazione lanciata da Aki.
“Spesso, soprattutto in questi giorni, sentiamo la frase ‘aiutiamoli a casa loro’ – osserva Migliore – se qualcuno ci raccontasse cosa significa non avere più una casa, fuggire dal proprio paese in guerra, dando voce a realtà estremamente variegate all’interno di uno stesso territorio, sicuramente avremmo un’idea meno omogenea e più approfondita del mondo che abbiamo davanti a noi”.
“I migranti ‘forzati’ sono più di 60 milioni, da noi arriva solo una piccola parte stimabile nell’1-2%. Il mondo dal quale fuggono esiste e va conosciuto per quel che è. Spero che in questa rete – auspica poi Migliore – ci sia anche la voce delle donne, perché in quei paesi non sempre è facile per loro operare nel mondo dell’informazione. Spero inoltre che ci siano persone con una cultura critica e più voci”, poiché si tratta soprattutto di “un’operazione di conoscenza”.