Home Nazionale Migranti, Maroni: “Blocco navale o campi profughi in Libia”

Migranti, Maroni: “Blocco navale o campi profughi in Libia”

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Roma, 11 giu. (AdnKronos) – “La mia proposta è quella di bloccare le partenze: non bombardando i barconi, ma impedendo loro di partire con il blocco navale o meglio ancora con campi profughi in Libia su iniziativa Onu”. A dirlo il presidente della Regione Lombardia Roberto Maron
i, durante la sua audizione davanti al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione degli accordi di Schengen, a Palazzo Montecitorio.
“Il governo italiano deve spingere presso la Ue e l’Onu per organizzare campi profughi direttamente in Libia, così come fu fatto nel 2011 in Tunisia, dopo la cosiddetta ‘primavera araba’ – ricorda Maroni – per accogliere le persone che tentano di scappare da situazioni molto diverse e che affrontano il rischio della morte in mare per venire non in Italia ma in Europa. Se questa non è un’emergenza umanitaria, non so cosa essa sia. Si parla di mezzo milione di persone pronte a partire: è un numero incredibilmente alto, una cifra straordinariamente elevata”.
Nei campi profughi in Libia, “si potrebbero fare le verifiche sui requisiti per la protezione internazionale ed europea e poi ripartire il numero di queste persone nei vari Paesi della Ue: questa è la soluzione. Giuridicamente si può fare, occorre una forte spinta politica”. Quanto alla richiesta avanzata dal leader di M5s Beppe Grillo di sospendere l’attuazione del trattato di Schengen, Maroni osserva: “Io l’ho proposto prima di Grillo, già a gennaio, ma per la sicurezza di Expo, non per i migranti. Sono due cose diverse”.
Maroni ha preso di nuovo carta e penna per scrivere ai prefetti lombardi una lettera, in vista dell’arrivo annunciato dal Viminale di 500 immigrati nella regione. La lettera è stata anticipata dal governatore lombardo proprio durante la sua audizione. “Ho appreso da notizie di stampa dell’imminente trasferimento in Lombardia di ulteriori 500 immigrati su disposizione del ministero dell’Interno. Vi invito – scrive – a segnalarmi con cortese sollecitudine: se queste notizie sono confermate; le date di arrivo; il piano di assegnazione provincia per provincia; le strutture individuate sul territorio regionale per la sistemazione degli immigrati. Tutto ciò al fine di consentire alle Asl competenti di verificare tempestivamente la presenza delle condizioni minime igienico-sanitarie, in particolare se si farà ricorso a immobili dismessi. Confido nella vostra collaborazione per far sì che la Regione possa svolgere i controlli di competenza, anche per prevenire possibili rischi sul fronte della salute pubblica”.