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Migranti: Cgil Treviso, a rischio impennata clandestinità

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Treviso, 24 lug. (AdnKronos) – “Dopo la brutta vicenda di Quinto e la sostituzione del Prefetto ci auguriamo che le Istituzioni, tranne rare encomiabili eccezioni, la smettano di giocare a scaricabarile sulla pelle dei cittadini e dei migranti” Tira dritto Nicola Atalmi, membro della segreteria provinciale e responsabile dipartimento immigrazione della Cgil di Treviso, che critica “il sistema normativo vigente in tema di immigrazione e avanza la preoccupazione di un’impennata della clandestinità”.
“Come sappiamo tra le persone che arrivano via mare, ma anche via terra, vi è una percentuale che fugge da guerre, carestie, persecuzioni, che quindi hanno diritto a qualche forma di protezione internazionale e dei quali anche l’Europa promette di farsi carico seppur in misura decisamente insufficiente. Dalla Libia in mano ai signori della guerra – spiega Nicola Atalmi – attraverso una vera e propria organizzazione malavitosa di trafficanti di esseri umani, arrivano anche tanti migranti economici che pagano cifre molto alte, subiscono depredazioni, rischiano la vita per cercare in Europa condizioni di vita migliori per sé e per la loro famiglia. Esattamente come hanno fatto i migranti veneti e italiani che non scappavano dalla guerra ma dalla miseria”.
“Il rapporto tra quanti sono effettivamente profughi e quanti invece sono migranti economici non è di facile definizione si va da chi afferma che solo il 30% siano profughi a chi sostiene che lo siano il 60%. L’Italia – sottolinea Atalmi – è solo un Paese di transito anche per le perduranti condizioni di crisi economica”.