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Migranti: Caritas Ambrosiana, a Milano strutture oltre il limite

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Milano, 16 giu. – (AdnKronos) – Dopo i nuovi arrivi di migranti alla Stazione Centrale di Milano e soprattutto il blocco delle frontiere, le strutture di accoglienza gestite dalle cooperative legate a Caritas Ambrosiana sono di nuovo oltre il limite della loro capienza. Sul primo fronte dell’accoglienza – la Stazione Centrale – dove da giorni la situazione è critica, il Rifugio Caritas, in via Sammartini, ha aperto le porte e mette a disposizione il servizio docce e lavanderia, in attesa che venga individuato il luogo dove allestire un centro adatto al primo intervento e al successivo smistamento nelle altre strutture del privato sociale accreditate dal Comune.
Nelle retrovie, a Casa Suraya, in via padre Carlo Salerio 51, alla periferia della città, gli ospiti sono già 110 per 100 posti. “Certo, stringendoci, potrebbe starcene ancora qualcuno, ma preferiremmo non dover arrivare al punto di mettere le brandine anche lungo i corridoi, perché le persone che arrivano sono famiglie, tra loro ci sono almeno 40 bambini, anche molto piccoli: non sarebbe decoroso”, racconta Annamaria Lodi, presidente della cooperativa Farsi Prossimo, che da giorni fa la spola tra lo scalo ferroviario e questo ex convento di suore ribattezzato con il nome della prima bambina siriana nata a Milano all’inizio di questa nuova emergenza umanitaria che tra alti e bassi continua da quasi due anni.
I nuovi ospiti che sono arrivati al centro nelle ultime due settimane, sono siriani ed eritrei. Questi ultimi appaiono i più smarriti. Non hanno vestiti, se non quelli che indossano. Hanno speso tutti i soldi per il viaggio in mare attraverso il Mediterraneo. E sono molto provati. Nessuno desidera rimanere in Italia: solo una mamma con due figli ha dichiarato di voler fare richiesta di asilo e inizierà la procedura. La loro meta è il Nord Europa: Francia, Germania, Austria e Svezia, dove sarebbero già arrivati se le frontiere non fossero state chiuse dall’Austria in occasione della recente riunione del G7 in Germania e successivamente anche dalla Francia.