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Marche: Confindustria, creare lobby più incisiva per promuovere industria

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Ancona, 12 mag. (Labitalia) – “Dobbiamo creare una lobby più incisiva, a livello locale, per promuovere l’industria delle Marche”. Lo dice a Labitalia il neo presidente di Confindustria Marche, Bruno Bucciarelli, facendo il punto della situazione imprenditoriale, a pochi giorni dalle elezioni regionali. “Dobbiamo rafforzare -auspica- la rappresentanza e la lobby regionale, in cui dobbiamo riuscire a parlare sempre con una voce sola, forte e autorevole, pur nel rispetto dei ruoli di ciascuno”.
“In questi giorni abbiamo presentato -ricorda- un documento ai candidati presidenti, in cui abbiamo raccolto le esigenze e le priorità per il rilancio del nostro sistema produttivo. Le Marche si trovano a un bivio: o riusciamo a riprendere la crescita e avvicinarci di nuovo alle regioni più competitive, o rischiamo invece un pericoloso declino. Il nostro principale interlocutore la Regione, sta subendo anch’essa una modifica istituzionale, le Province scompariranno, le risorse saranno sempre più limitate per il contenimento della finanza pubblica”.
“Una situazione che -sottolinea Bucciarelli- imporrà alle istituzioni scelte molto selettive e al sistema Confindustria la capacità di orientare le risposte in rapporto alle esigenze delle imprese, motore di sviluppo economico e sociale”.
Per il presidente di Confindustria Marche, ci sono due strade da seguire per creare occupazione. “La prima cosa da fare -suggerisce Bucciarelli- è instaurare un dialogo con la Regione, dando spazio alle nostre idee. Aspettiamo con ansia l’esito di queste elezioni, visto che abbiamo le idee chiare su come andare a incidere sul territorio”.
“Rivendichiamo un maggiore ascolto per la categoria degli imprenditori -rimarca- per il ruolo sociale che ricoprono. Non sono pochi, infatti, quelli che, nonostante le difficoltà, antepongono al proprio utile l’obiettivo di mandare avanti l’azienda, facendo anche ricorso alle proprie riserve, pur di non mandare a casa i collaboratori”.
La seconda strada da seguire, prosegue, “è che il sistema Confindustria deve essere un esempio, dando maggiore qualità con una minore incidenza dei costi”. “La stessa riforma del sistema confindustriale -ricorda Bruno Bucciarelli- ha avviato, nei vari territori, percorsi diversi per perseguire gli obiettivi indicati, al fine di migliorare l’efficacia del nostro sistema, con una maggiore razionalizzazione e riduzione dei costi”.