(AdnKronos) – “Quest’anno queste fluttuazioni – sottolinea ancora D’Arpizio – richiamano l’urgenza di alcuni cambiamenti e di alcuni pensieri strategici. Il primo è appunto il pricing con i suoi temi di armonizzazione che magari sia più selettiva su bestseller o continuativi. Ci sono temi di dynamic princing per chi ha una forte quota di retail e può magari decidere di modificare i prezzi in stagione. Ma soprattutto c’è un tema strategico di lungo e cioè capire se ha ancora senso gestire questa industria con la non trasparenza dei prezzi alimentando questo senso di ‘affare’ nei consumatori invece che trattare questa industria su qualità”.
“Oggi si compera alla ricerca dello sconto, questa è la verità, si spostano masse di persone che vogliono quella borsa ma scontata. Questo non può essere il driver strategico di crescita del settore. Bisogna riportare il consumatore a desiderare il prodotto e a pagarlo al prezzo pieno, che sia quello giusto. Se la Cina abbasserà i dazi questo sarà un punto di non ritorno”.
Insomma, conclude l’esperta, si deve puntare sulla qualità del prodotto e farla percepire ai consumatori e “non rincorrere i flussi, ma stabilizzare i consumi nella modalità più sana e strategica di lungo periodo”.