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Islam: Algeria in ritardo su inizio Ramadan, è polemica

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Algeri, 16 giu. (AdnKronos/Aki) – Il Ramadan è alle porte e come accade ogni anno si accende la polemica sul giorno in cui avrà inizio il mese del sacro digiuno. Se l’Arabia Saudita ha allertato i suoi cittadini a “scrutare il cielo” già a partire da questa sera, l’Algeria ha fissato per domani la “notte del dubbio”, quella in cui si prevede l’avvistamento della luna nuova.
Ma di previsione appunto si tratta, dal momento che la tradizione stabilisce che la prima falce di luna debba essere vista ad occhio nudo, operazione che però può essere ostacolata da diversi fattori, tra cui anche “le pressioni della vita quotidiana e le molte occupazioni della gente”, come ha dichiarato di recente alla stampa algerina Jamal Maymuni, presidente dell’Unione araba per l’astronomia e le scienze spaziali con sede nella capitale giordana Amman.
Ed è sempre Maymuni ad intervenire oggi sul quotidiano algerino ‘Echorouk’ criticando il ministero degli Affari religiosi algerino e chiedendo che la fatidica ‘notte del dubbio’ venga anticipata a questa sera, allineandosi in questo modo alla maggior parte dei Paesi arabo-islamici. Maymuni ha esortato il ministero a “correggere il suo calendario, che è in ritardo di un giorno rispetto agli altri Paesi”, poiché questo “metterà l’Algeria in una situazione particolarmente critica”.
A difesa della posizione del governo è intervenuto invece Loth Bounatiro, presidente dell’Organizzazione algerina degli inventori e della ricerca astronomica, secondo cui “la datazione dell’Algeria è corretta poiché si basa su criteri scientifici moderni per determinare la luna nuova”. E’ quindi l’Arabia Saudita che sbaglia anticipando di un giorno la visione della prima falce di luna. Del resto, ha spiegato Bounatiro, “l’Arabia Saudita non è da considerarsi un’autorità in fatto di scienze astronomiche e per questo ha già commesso molte volte degli errori” in questo ambito.
Al contrario, i Paesi del Maghreb “hanno fatto un salto di qualità nelle scienze astronomiche, in particolare l’Algeria, che attualmente è considerata la locomotiva dei Paesi arabi nel settore dei calcoli astronomici”, ha aggiunto Bounatiro. Tuttavia, per lo sheykh Muhammad Mkarkab la scienza deve lasciare il passo alla comunione tra i credenti, e in tal senso ritiene necessario che l’Algeria si allinei all’Arabia Saudita, e questo “per evitare il più possibile il verificarsi di divisioni che generano confusione danneggiando il digiuno dei musulmani”.