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Inflazione: Unc, preoccupa impennata carrello spesa

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Roma, 13 mar. (AdnKronos) – “E’ preoccupante l’improvvisa impennata del carrello della spesa, che passa dal tasso tendenziale nullo di gennaio a un + 0,7. In termini di aumento del costo della vita un’inflazione dello 0,7% per la spesa di tutti i giorni, significa che una famiglia di 3 persone spende 46 euro in più su base annua”. Lo afferma l’Unione nazionale consumatori in una nota sui dati sull’inflazione diffusi dall’Istat.
“Il fatto che l’Italia resti in deflazione è normale, visto che il quantitive easing è appena partito ed i consumi delle famiglie continuano a scendere. Quello che, invece, è meno spiegabile e ci preoccupa, è che i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base mensile e dello 0,7% su base annua. Si tratta, infatti, di aumenti che colpiscono spese obbligate anche per le famiglie che già non arrivano a fine mese” osserva Massimiliano Dona, Segretario dell’Unc.
L’aumento di 46 euro della spesa annua è “una cifra certo accettabile per chi ce la fa ad arriva a fine mese, ma drammaticamente insostenibile per il 14,2% delle famiglie che già non riesce a fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni” ha concluso Dona.
Analizzando i dati dell’inflazione per città, la palma del risparmio spetta a Bologna, dove l’abbassamento dei prezzi dello 0,6% consente ad una famiglia di 3 persone di risparmiare 229 euro su base annua, in termini di riduzione del costo della vita. Al secondo posto Catanzaro, con 182 euro, seguita da Ancona, dove una famiglia di 3 persone può risparmiare 158 euro.
Roma, Potenza e Bolzano sono le uniche città capoluogo a registrare ancora un aumento dei prezzi. Bolzano si conferma la città più cara d’Italia, con un aggravio di spesa di 276 euro su base annua per una famiglia da 3 componenti. A Potenza si spendono 82 euro in più, mentre una famiglia di romana di 3 persone spende, su base annua, 32 euro in più per l’aumento del costo della vita.