Home Nazionale In canoa contro le trivelle, i NoTriv sbarcano al Lido

In canoa contro le trivelle, i NoTriv sbarcano al Lido

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Roma, 11 set. – (AdnKronos) – I NoTriv sbarcano a venezia. Dopo il lancio sulla piattaforma di Change.org della petizione Referendum #NoTriv promossa da Alfonso Pecoraro Scanio, a sostegno dell’appello lanciato dal Coordinamento nazionale No triv, oggi, in occasione della 72Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, si è tenuta la terza tappa di ‘Mediterraneo da remare No Triv’.
Dopo Napoli e Cagliari, l’iniziativa, promossa dalla Fondazione UniVerde, giunta alla quinta edizione, per dire no alle trivellazioni petrolifere e per un mare acquascooter free, è stata organizzata proprio al Lido di Venezia, in collaborazione con Green Cross Italia, Canoa Republic e il campione mondiale Daniele Scarpa. A intervenire Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde; Elio Pacilio, Presidente di Green Cross Italia; Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award; Paola Comin e gli attori Sebastiano Somma e Remo Girone, membri della giuria del Green Drop Award 2015.
Alla campagna No Triv hanno aderito anche Vittorio Sgarbi, l’attore Gianguido Baldi e il cantante Massimo Di Cataldo che hanno deciso di sottoscrivere anche la petizione ‘Referendum #Notriv’. Subito dopo la premiazione del Green Drop Award, assegnato al film Behemoth di Zhao Liang, si è svolta la pagaiata No Triv con il campione mondiale Daniele Scarpa, per sottolineare l’importanza di difendere i nostri mari dalle trivellazioni petrolifere.
“Il tema affrontato quest’anno dalla campagna ‘Mediterraneo da remare No Triv’ – spiega Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde – è quello delle perforazioni nei nostri fondali, vulnerabili e delicati, dove il rischio di un incidente petrolifero, come quello del Golfo del Messico, avrebbe conseguenze e ripercussioni enormi sull’ambiente, sull’economia, sul turismo e sulla pesca. Da tre anni ormai ho lanciato l’appello per la moratoria sulle trivellazioni petrolifere marine per idrocarburi pesanti nel Mediterraneo, con Jeremy Rifkin e Carlo Petrini per evitare le estrazioni e definire modalità adeguate di valutazione degli eventuali impatti sugli ecosistemi profondi e la loro biodiversità”.