Roma, 25 feb. (AdnKronos) – “L’approvazione della legge sulla responsabilità civile dei magistrati corona una storica battaglia liberale e lo fa nel migliore dei modi: senza intenti punitivi nei confronti di nessuno e con la sola considerazione del diritto dei cittadini, tanto a vedersi ristorati del danno subìto a fronte di gravi violazioni, quanto a poter contare su una magistratura autonoma, indipendente, responsabilizzata nell’adempimento delle proprie delicatissime funzioni”. Così Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Ncd.
“La nuova norma -aggiunge- è finalizzata a rendere effettivi diritti che la legge Vassalli riconosceva ma rispetto ai quali, dati alla mano, si è rivelata evidentemente inefficace. Interviene in un sistema che negli ultimi anni ha generato gravi ingiustizie a discapito dei cittadini per un uso strumentale del processo da parte di pochi magistrati che ha minato la credibilità dell’ordine giudiziario e dunque anche il lavoro di tanti loro colleghi. Si prefigge di consentire un ristoro per l’oggi ma anche di contribuire a determinare un sistema più giusto per il domani, prevenendo gli abusi. Rimuove un filtro che aveva reso lo strumento risarcitorio praticamente inaccessibile ma allo stesso tempo, non prevedendo la responsabilità diretta, tiene conto della specificità della funzione giurisdizionale dovuta al fatto che il magistrato gestisce contenzioso e avrà sempre una parte scontenta delle decisioni assunte”.
“Rispetto al paventato pericolo che l’abolizione del filtro di ammissibilità possa indurre ad azioni ingiustificate e temerarie, comunque assoggettate al giudizio di altri magistrati, l’ordinamento prevede dei rimedi dei quali una osservazione compiuta con lo stesso approccio scientifico ed empirico che ha mostrato i limiti della legge Vassalli potrà nel tempo consentire di valutare l’efficacia”, conclude Quagliariello.