Home Nazionale Giustizia: addio a vilipendio Colle, Senato vuole ‘sgonfiare’ reato (2)

Giustizia: addio a vilipendio Colle, Senato vuole ‘sgonfiare’ reato (2)

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(AdnKronos) – Il reato di vilipendio nei confronti dell’inquilino del Colle era venuto alla ribalta nel 2014 quando l’ex governatore del Lazio Francesco Storace era finito nel mirino dei magistrati per le parole pronunciate nel 2007 contro Giorgio Napolitano: “non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. E’ indegno di una carica usurpata a maggioranza”, l’attacco verbale del leader de La Destra al capo dello Stato.
L’ex ministro si era scusato, ma la vicenda processuale era andata avanti dopo che l’allora Guardasigilli Clemente Mastella aveva dato il via libera al procedimento stigmatizzando le espressioni usate di Storace che “vanno ben oltre il diritto di critica”. Nel novembre dello scorso anno Storace è stato condannato a sei mesi di reclusione, ma il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche, disponendo la sospensione della pena.
“Sono l’unico condannato in Italia per questo reato”, aveva commentato amaramente Storace. Ma non è così, perchè il primo a finire nelle maglie della giustizia, senza però fare neanche un giorno di carcere, è stato nel 1950 il grande scrittore, giornalista e umorista Giovannino Guareschi, condannato con la condizionale a otto mesi di carcere per vilipendio nei confronti di Luigi Einaudi. Sotto la lente dei giudici erano finite alcune vignette sul ‘Candido’, che ironizzavano sul fatto che Einaudi aveva permesso che sulle etichette del vino di sua produzione venisse evidenziata la sua carica pubblica di senatore. Autore della vignetta era Carletto Manzoni, ma la condanna cadde su Guareschi in quanto direttore responsabile.