(AdnKronos) – Senza la Gran Bretagna, sottolinea Merritt, a Bruxelles “non ci sarebbe una politica estera e di sicurezza. Il Regno Unito è l’unico, assieme alla Francia, che ha una solida cultura politica di relazioni diplomatiche” e “una certa capacità militare”. Lo shock al sistema politico europeo “rischia di essere molto profondo”. Soprattutto se si considera l’altro fronte caldo della Ue: la Grecia. “Con una Grexit e una crisi di fiducia dell’euro, seguita da una Brexit, sarebbe molto difficile mantenere l’integrità politica della Ue. Un’attacco profondo all’idea di Europa e alla sua irreversibilità”.
In ogni caso al momento sembra che il voto favorevole a rimanere nella Ue sia destinato a “vincere di misura”, anche se “nessuno sarà felice di correre questo rischio”. Cameron ha promesso che prima del voto rinegozierà un accordo fra il Regno Unito e la Ue e che spingerà per la riforma della macchina burocratica. Ma, sostiene il segretario generale di Friends of Europe, un nuovo accordo Ue-Regno Unito è “impossibile”, perché “tutti gli interventi chiesti dal governo britannico sono già stati attuati. Quello che si dovrebbe fare è modificare i Trattati, cosa che non potrebbe essere fatta entro il 2017”.
In più attorno all’ipotesi Brexit c’è una forte componente emotiva. I cittadini britannici, sottolinea Merrit, sono “ancora molto legati a un mondo immaginario, che risale agli anni Cinquanta e Sessanta. Si sentono ancora i vincitori della Seconda guerra mondiale e c’è una nostalgia del passato. Non è un atteggiamento razionale, è un umore, ma è molto forte, come se appartenere alla Ue avesse annacquato l’essenza britannica”.