Bruxelles, 6 mag. – (AdnKronos) – Gli europeisti convinti dovrebbero sperare che David Cameron vinca le elezioni di domani in Gran Bretagna. Se rieletto premier, il leader conservatore potrebbe evitare lo scenario di una Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, rinegoziando un nuovo accordo con la Ue e contribuendo a snellire la pesante macchina burocratica dell’Unione. I Laburisti, invece, potrebbero accantonare il problema, facendo esacerbare la situazione. E’ quanto sottolinea Pieter Cleppe, analista a capo dell’ufficio di Bruxelles del think tank britannico Open Europe. Intervistato dall’Adnkronos, Cleppe preferisce non sbilanciarsi sull’esito delle elezioni generali di domani nel Regno Unito. La situazione, dice, è “troppo imprevedibile”.
Con sei partiti in campo, la possibilità di avere una maggioranza forte è remota, spiega Cleppe. Sicuramente ci sarà l’affermazione dell’Ukip di Nigel Farage e del Snp, il Partito nazionale scozzese, sarà possibile una coalizione fra i Laburisti di Ed Milliband e l’Snp o i Lib Dem o fra questi ultimi e i Conservatori. L’incertezza è “massima”. L’unica certezza è che se vincerà Cameron, entro il 2017 ci sarà il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dalla Ue.
Al momento i britannici sono spaccati in due sull’ipotesi di una Brexit, con una lieve preferenza per rimanere nella Ue. Cameron premier, però, potrebbe rinegoziare un nuovo accordo con Bruxelles, riportare in patria alcuni delle competenze cedute e aiutare a snellire la burocrazia. A quel punto il ‘no’ alla Brexit sarebbe piuttosto scontato. Se invece i Laburisti dovessero vincere domani, avverte Cleppe, “non ci sarà un nuovo accordo né la spinta alle riforme”, i Conservatori eleggeranno un nuovo leader più euroscettico e al referendum, quando sarà effettuato, vinceranno i ‘sì’. “Forse per il bene della permanenza della Gran Bretagna nella Ue è meglio votare Cameron”, dice l’analista di Open Europe.