(AdnKronos) – Affinché maggiori dotazioni infrastrutturali si traducano automaticamente in maggiore offerta e quindi maggiore liquidità del mercato, sottolinea ancora Bortoni, “è necessario che ci si trovi in un sistema chiuso, ovvero che i Paesi produttori non abbiano altri sbocchi commerciali che quello Europeo. Questa mi sembra un’assunzione non molto rispondente alla realtà di un mondo ormai sempre più interconnesso e non più solo attraverso le tradizionali pipelines, ma anche, ad esempio, via mare”.
Partendo da questo primo dubbio, aggiunge il presidente dell’Aeegsi, “vorrei andare oltre e lanciare un altro quesito molto più basilare. Siamo proprio sicuri che incidendo sulla variabile infrastrutture si ottenga lo scenario desiderato e che, dunque, i costi imposti alla collettività siano più che ripagati dai benefici di un mercato competitivo (ovvero di un trilemma massimizzato)?”