Home Nazionale Fisco: base M5S contro Grillo su caso Paoli, disonesti ammessi se amici?

Fisco: base M5S contro Grillo su caso Paoli, disonesti ammessi se amici?

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Roma, 20 feb. (AdnKronos) – “Anch’io vorrei spezzare una lancia a favore di un mio caro amico, Pepp’o’ stuort’, anche lui di 80anni e anche lui delegittimato da uno stato che gli rema contro. I condizionali, i congiuntivi e bla, bla, bla… A Beppe, ma che stai a dì?”. La difesa d’ufficio di Beppe Grillo all’amico Gino Paoli non convince la base M5S, divisa sul blog tra garantisti e delusi dal leader M5S, “perché l’onestà andrà di moda ma per gli amici ammettiamo sconti. Vergogna”, tuona un’attivista.
“No – gli fa eco un altro militante – no agli amici degli amici. L’onestà deve andare di moda, anche se i disonesti li conosciamo di persona”. “Non fare come Renzi: gli amici e gli altri – raccomanda Carlo da Roma – Almeno fai come la Boschi: lascia stare l’argomento, astieniti”. Il post in difesa di Paoli, indagato con l’accusa di evasione fiscale, “è orrendo”, “terrificante”, scrivono in tanti. “Mi stai disgustando, e pensare che ti ho votato”, lamenta Giacomo.
Ma c’è anche chi lancia la tesi complottista, tanto cara ai grillini. “Gino Paoli ha commesso il gravissimo errore di aver detto, durante un’intervista recente, di condividere tutto ciò che dice Grillo. La stampa di regime non poteva non fargliela pagare”, scrive Paolo da Roma. Tantissimi, poi, i commenti di chi, come il leader M5S, se la prende con i giornalisti e la stampa, anche sulla vicenda Paoli: “Servi”, “venduti”, “gentaglia inutile”. “Pensate ai soldi evasi da quel farabutto di Berlusconi piuttosto che al vecchio Paoli”.