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Finmeccanica: Solari, ok risanamento ma serve politica industriale

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Roma, 8 ott. (AdnKronos) – “Siamo d’accordo con la bonifica ma, dopo la bonifica, che c’è?”. E’ la domanda che pone il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, guardando alle prospettive di lungo periodo di Finmeccanica, una volta attuato il piano di ristrutturazione varato dall’ad del gruppo Mauro Moretti. Un caso, quello della holding dell’aerospazio e difesa, che mette in luce “il grande assente che è la politica industriale in questo Paese”.
“Questo Paese -ha detto Solari parlando al convegno della Fiom su Finmeccanica – a differenza di altri, non ha mai avuto la capacità di fare politica industriale. La facevamo, se mai, le vecchie partecipazioni statali. Ma non c’è mai a livello politica una decisione su quali investimenti fare e in quali settori”. Un’assenza che ha fatto sì che “un ministero come quello dello Sviluppo Economico sia diventato un’astanteria dove finiscono i casi disperati. Non c’è nessun luogo dove è possibile ragionare in un orizzonte di medio-lungo termine”. E così anche le prospettive di Finmeccanica “sono colpevolmente limitate a un orizzonte temporale di 4-5 anni”.
E, per Solari, il rischio è che Finmeccanica “l’ultimo nano rimasto di quelli che costituivano il gigante Iri, alla fine di questo percorso rimanga, non un nano, ma un uomo basso”: “E’ una vicenda che non si può risolvere in un ambito aziendale e il problema è che Finmeccanica ha un’azionista distratto. Ma guai – ha avvertito Solari – a non preservare un patrimonio ad alto valore tecnologico, rappresentato da questo gruppo”.