(AdnKronos) – Il numero uno di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, evidenzia come “avvicinare i giovani alle materie scientifiche attraverso il teatro è un modo per recuperare un po’ quel distacco che abbiamo rispetto ad altri Paesi nel dare opportunità ai giovani e perfezionare certe loro conoscenze. Con il teatro, con l’aiuto delle università e con la passione che tutti ci stanno mettendo siamo riusciti a coinvolgere centinaia di giovani in questa iniziativa. Ci lavoriamo ormai da 11 anni e insieme all’Università degli Studi e del Politecnico, del Piccolo Teatro e del suo direttore Sergio Escobar, ne è uscito qualcosa di molto interessante con una grande partecipazione di giovani e di docenti”.
“L’Italia – sottolinea poi Tronchetti – è un Paese pieno di risorse e pieno di capacità, di fantasia e di creatività. Alla fine del secolo scorso, abbiamo assistito a storie incredibili di nostri ricercatori che cercavano di fare un prodotto, cose meravigliose realizzate con risorse limitate mentre nella Silicon Valley non riuscivano a fare altrettanto nonostante migliaia di persone e fondi illimitati. Negli pneumatici, nel segmento alto di gamma. iniziavamo a fare cose che altri non erano in grado di fare. C’era del talento e gran parte dei ricercatori erano italiani. In Una azienda come la Pirelli che ha l’80% di personale non italiano, il nucleo italiano era fortissimo”.
Dietro tutto ciò “lo stimolo fortissimo che avevo ricevuto da mio padre, sempre nella stessa direzione, cioè che il nostro è il paese dell’opportunità, lui lo aveva vissuto come tale, e che c’erano delle grandi capacità di innovazione che partivano proprio dall’operaio che nella costruzione di un immobile doveva trovare, per fare un cassonetto, i ferri per mettere insieme il tutto, mentre in Germania, se non aveva tutto ben organizzato, fermava il cantiere”.