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Energia: on line nuovo numero newsletter Gme (2)

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(AdnKronos) – Inoltre, è molto più breve “il time-to-market della relativa produzione: poche settimane nel primo caso rispetto ad un orizzonte che va dai 5 ai 10 anni”. Per l’analista del R.I.E. “questa grande flessibilità, associata all’elevato tasso di esaurimento dei pozzi, fa si che l’industria dello shale rappresenti de facto uno swing producer economico, in grado avviare o interrompere la produzione in tempi quasi immediati a seconda dei segnali di prezzo. Una simile peculiarità induce a ritenere che il nuovo ordine petrolifero mondiale verta su una inedita ‘call on shale’ anziché sulla classica ‘call on Opec’. Secondo l’ex Presidente della Fed, Alan Greenspan, questa industria si rivelerà uno stabilizzatore di mercato molto più efficace del cartello dei paesi produttori”.
Le uniche incognite, ricorda Clò, rimangono “l’attivazione della spare capacity dell’Arabia Saudita”, più veloce di qualsiasi avvio di produzione di Shale oil e “il divieto di esportare greggio in vigore negli USA dagli anni Settanta”. Di fatto, conclude però l’esperto del R.I.E.”questa divergenza compromette la capacità dell’industria dello shale oil di rispondere ai segnali di prezzo internazionali, agendo in maniera distorsiva sulla sua capacità di equilibrare il mercato. Va da sé che l’esito del dibattito sulla rimozione del veto all’export di greggio attualmente in corso negli Stati Uniti produrrà conseguenze rilevanti sull’assetto del nuovo ordine petrolifero”.
All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities.