Milano, 9 giu. (AdnKronos) – Fare sistema per sopperire alla mancanza di risorse energetiche proprie e investire sull’Africa senza dimenticare il tema ambientale. È questa la sfida energetica che attende l’Europa secondo Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. Negli ultimi sei anni il prezzo del petrolio e del gas “ad altissimi livelli ha tagliato le gambe” all’Europa e alla Cina, gli Usa puntando su un mix “di tecnologia e materie prime, con lo sfruttamento del carbone” hanno rappresentato un “vero cambiamento”, mentre il Vecchio Continente ‘paga’ l’assenza di materie prime.
“L’Europa – sottolinea Descalzi nel suo intervento al convegno sull’energia organizzato dall’Ispi a Milano – non ha risorse”, in questo senso l'”unico modo per abbassare prezzi è giocare sulle proprie infrastrutture”. Per poter competere su risorse, prezzi e costi l’Europa “deve fare un passo avanti e deve mettere a fattore comune la propria rete”; il tutto diversificando le fonti. Se “la differenza con gli Usa è che hanno risorse e le hanno potute sfruttare”, il futuro di Europa e Africa sembra sempre più destinato a incrociarsi.
“Europa e Africa – secondo l’ad di Eni – hanno lo stesso problema di sicurezza energetica”, in particolare l’Africa è “ricca di risorse prime e ha una grande fame di energia”. In questo senso “l’Europa deve avere la capacità di investirci” e allo stesso tempo permettere così all’Africa “di crescere, non solo dal punto di vista dello sviluppo energetico”. L’Italia che deve diversificare le proprie fonti e trovare alternative dovrebbe puntare su “Mediterraneo, Nordafrica e Africa subsahariana, dove ci sono grandi quantitativi di gas e petrolio”, oltre a essere “aree in grande sviluppo”.