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Dal successo in rete alla libreria, i nuovi talenti nascono sul web

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Roma, 8 mar (AdnKronos) – Dal successo in rete alla libreria. Il mercato cambia pelle e le case editrici vanno a caccia di nuovi talenti facendo leva su una nuova forma di scouting: dal self publishing si passa alla pubblicazione tradizionale su carta. Molti esordienti pubblicano in prima battuta in rete la loro opera e gli editori, se il libro è coronato dal successo sul web, ne acquistano i diritti e lo mandano in libreria. In pratica a decidere sono i ‘navigatori’, che
diventano dei veri e propri critici letterari. Una ‘rivoluzione’ colta, tra l’altro, dalla casa editrice romana Newton Compton che ha portato Anna Premoli, autrice di ‘Ti prego lasciati odiare’, alla vittoria del premio Bancarella nel 2013. Un caso che ha fatto scuola, anche sull’onda degli incrementi a due cifre del self publishing, tanto che è nato un torneo letterario, ‘Io scrittore’, dove gli autori si giudicano l’un l’altro e poi gli editori, se vogliono, pubblicano.
Premoli, che a Milano lavora nel campo degli investimenti finanziari, ha scritto il suo primo libro per passione senza pensare ad uno sbocco editoriale. “Tutto è nato per caso -racconta all’Adnkronos Premoli
Non ho mai bussato alle porte di un editore e, d’altra parte, faccio un altro mestiere che mi piace. Dopo che ho finito il libro mio marito, come regalo di compleanno, ha deciso di autopubblicarlo. La mia storia è stata apprezzata da parte dei lettori. Ma nessuno di noi si aspettava un riscontro così positivo. Il libro, in fondo ha conquistato il pubblico senza una reale promozione”.
Il tam tam della rete, per Premoli, ha fatto più di tante campagne pubblicitarie ad hoc. E dopo che il successo si è consolidato “si è fatta avanti la Newton Compton che mi ha proposto la pubblicazione. Il boom di vendite c’è stato anche nel cartaceo. La mia è in realtà una situazione anomala”, racconta la scrittrice. Il risultato? I librai, che animano e gestiscono il premio Bancarella, hanno deciso di assegnarle il riconoscimento per il 2013.
Da qui, dunque, Premoli ha iniziato la sua carriera di scrittrice: sempre nel 2013, partendo ancora una volta dall’autopubblicazione, è arrivato in libreria con Newton Compton ‘Come inciampare nel principe azzurro’ mentre nel 2014 sono approdati sugli scaffali ‘Finché amore non ci separi’ e ‘Tutti i difetti che amo di te’. Ora, Premoli è al lavoro su “una commedia rosa, che uscirà in estate, con un trama più complessa. La protagonista sarà un giornalista inviata in Arkansas per studiare le modalità con cui viene estratto il petrolio. Non ci saranno solo elementi sentimentali ma il tutto non sarà molto pesante”, anticipa la scrittrice.
La rete, insomma, introduce dei profondi cambiamenti anche nel campo dell’editoria. E la Newton Compton ha trasformato i lettori in critici letterari. “Abbiamo portato il lettore in casa editrice -spiega Martina Donati, coordinatrice editoriale della Newton Compton- facendolo di fatto partecipare alle nostre riunioni di redazione, nelle quali i suoi consigli sono fondamentali come quelli di un editor. E a volte di più. Affidarci
ai lettori, che ci danno suggerimenti continui su quello che potremmo pubblicare, è una forma di democrazia”, scandisce Donati.
Un atteggiamento che, per Donati, coincide con l’indebolimento della critica letteraria attraversata da “una crisi fortissima” perché “ha fatto un po’ il suo tempo: i lettori si sono accorti ben presto che non era sempre, diciamo così, onesta nei loro confronti”. Accanto alla critica classica quindi, per Donati si è affermata via via “la credibilità dei lettori attraverso la rete e i social che si sono sostituiti ai critici letterari. I consigli non vengono più dalla critica istituzionale ma i lettori si affidano sempre più spesso ai suggerimenti dei loro pari”.
Nel dettaglio, evidenzia Donati, “mi sento regolarmente con delle blogger che mi parlano non soltanto di libri italiani. Alcune di loro leggono in inglese, altre in tedesco. E ci suggeriscono delle serie imperdibili che hanno avuto successo all’estero”. Accanto alle fiere, agli agenti ed editor stranieri, la Newton riserva grande attenzione “a quello che ci viene proposto dalle lettrici comuni”. L’obiettivo dichiarato della casa editrice, è, per Donati, “quello di fare entrare i libri nelle case degli italiani perché la lettura è divulgazione ed intrattenimento per tutti”.
La scommessa della Newton Compton, e di tanti altri editori che si aprono all’universo del self pubblishing, non è tempo perso. Il settore, secondo i dati registrati dall’Aie, l’Associazione italiana editori, registra dei numeri in crescita. Nel 2013 sono stati pubblicati in formato cartaceo quasi 5mila titoli di autori ‘self-published’. Sono il 7,6% della produzione complessiva e fanno segnare, rispetto al globale -4,1%, un sia pur leggero segno positivo: +1,9%. Quasi la metà (il 41,4%) risultano essere opere di fiction, ma c’è un altro 42,4% di produzione ‘non classificata’. In ogni caso, di fronte a una crescita della produzione complessiva tra 2010 e 2013 del +8,3%, quella autoprodotta in carta fa registrare un balzo a due cifre: +59,5%. Da 3.038 titoli pubblicati nel 2010 a 4.847 del 2013.
Un segmento, insomma, vitale e dinamico animato anche da concorsi letterari che alimentano lo scouting delle giovani leve della scrittura. E’ il caso del torneo, completamente gratuito, ‘Io scrittore’. Nato nel 2010, e promosso dal gruppo editoriale Mauri Spagnol e dai suoi editor, si fonda su una formula di scouting innovativa: i partecipanti giudicano le opere degli altri concorrenti definendo in questo modo la classifica. La parola d’ordine del torneo è semplice ed efficace: “Se l’hai scritto, va valutato”. Dalla sua nascita ad oggi, al concorso hanno partecipato 10.459 romanzi e i giudizi prodotti dalla community sono stati 100.625. Gli ebook pubblicati sono stati invece 88, 10 i libri pubblicati, e uno è in corso in pubblicazione.