Home Attualità Da apicoltore urbano a food innovator l’agroalimentare porta nuovi mestieri

Da apicoltore urbano a food innovator l’agroalimentare porta nuovi mestieri

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Roma, 25 giu. (Labitalia) – Apicoltore urbano, assaggiatore professionale, food innovator, food blogger, personal trainer dell’orto, specialista del turismo enogastronomico e zoonomo sostenibile: sono queste le nuove professioni del settore food&beverage. Ad analizzarle Gi Group Academy, con il contributo di OD&M Consulting, nel volume ‘I mestieri del Food&Beverage. Fra tradizione e figure professionali emergenti’, in pubblicazione da Guerini Next con la prefazione di Slow Food. Accanto a queste 7 figure, vengono analizzati anche 44 ruoli tradizionali: per ciascuno, viene descritto cosa prevede, il contesto lavorativo, la formazione, le competenze e fornite le indicazioni retributive.
L’agroalimentare rappresenta un comparto di eccellenza del made in Italy che negli ultimi anni ha resistito meglio al contesto di crisi generale, osserva Gi Group Academy, offrendo opportunità a tutto il sistema economico e soprattutto alla categoria dei giovani.
Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è, infatti, più del doppio della media Ue-27; il modello produttivo italiano è tra i più innovativi in campo ambientale, il nostro è il primo Paese europeo per numero di operatori biologici e il secondo per superficie investita. Si parla, inoltre, di un’intensità occupazionale a vantaggio della Penisola con 7,3 addetti ogni 100 ettari a fronte di una media Ue di 6,6 e gli Istituti agrari hanno registrato nell’anno 2014/2015 un aumento di iscrizioni pari al 39% dal 2007/2008.
“L’obiettivo che ci poniamo con questo libro è duplice: da un lato, vogliamo fornire al mondo delle imprese informazioni e nuove letture sulle macrotendenze del settore; dall’altro, ci auguriamo che possa diventare una guida operativa per tutti i nostri ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro e che hanno il desiderio di conoscere più da vicino il settore enogastronomico e i possibili sbocchi occupazionali”, commenta Stefano Colli-Lanzi, Ceo di Gi Group e presidente di Gi Group Academy.
“In qualità di intermediario del mercato del lavoro, ci auguriamo che questa pubblicazione – sottolinea – possa generare valore per tutti gli attori interessati e contribuire all’eccellenza di un settore che tutto il mondo ci invidia, infondendo, inoltre, energia e fiducia alle nuove generazioni non solo per trovare un’opportunità lavorativa, ma anche per dare vita a idee innovative”.
“In questi anni di crisi – precisa Simonetta Cavasin, amministratore delegato di OD&M Consulting – le retribuzioni hanno registrato variazioni incrementali minime anche per il comparto agroalimentare. Solo dal 2014 si rilevano segnali di ripresa seppur contenuti con situazioni variegate a seconda dell’inquadramento e della dimensione aziendale; in generale, per i dirigenti gli stipendi migliori si registrano nel commercio al dettaglio, mentre per quadri, impiegati e operai nell’industria alimentare”.