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Città metropolitana: Bressa, reagire a deficit culturale

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Venezia, 12 giu. (AdnKronos) – “La politica italiana sconta un deficit culturale fortissimo nei confronti della città metropolitana. I 25 anni intercorsi dalla Legge 142 del 1990 che ne prevedeva la nascita, alla Legge Delrio del 2014 che le costituisce, fino ai recenti statuti, rischiano di minarne pericolosamente la forza propulsiva e il potenziale strategico che rivestono per l’intero Paese. Ma a questa tendenza si deve reagire”. Lo ha detto Gianclaudio Bressa, sottosegretario di Stato per gli Affari regionali, intervenendo ieri alla XVIII Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti, ospitata dall’11 al 13 giugno presso l’Università Iuav di Venezia.
Durante i lavori della tavola rotonda incentrata sul tema “Città metropolitana: attualità e prospettive”, Bressa ha aggiunto : “Il gap che ci separa dal resto d’Europa non è solo di natura temporale. Proprio in queste ore, infatti, è stato approvato lo statuto della città metropolitana di Napoli. Eppure, osservando quelli già esistenti, e’ del tutto evidente la mancanza di una vera visione metropolitana. Gli amministratori guardano la realtà che li circonda attraverso la lente riducente di una municipalità allargata, in cui si tenta di mediare gli interessi tra i comuni. Oggi, invece, il governo metropolitano può a tutti gli effetti sentirsi attore di uno scenario allargato, europeo e mettere in pratica, ad esempio, la possibilità di farsi in proprio interlocutore di grandi investitori italiani e stranieri”.