Roma, 14 set. (AdnKronos) – “Dopo quasi quattro anni l’India tiene ancora in piedi, in sostanza, un regime di detenzione senza neppure aver formulato un capo di imputazione. È la madre di tutte le ingiustizie. Per questa ragione si è dovuta imboccare l’unica strada rimasta, quella dell’arbitrato internazionale. L’Italia ha commesso l’errore di confidare nell’Autorità giudiziaria indiana. Abbiamo solo perso un sacco di tempo. I marò hanno pagato sulla loro pelle”. Lo dice il presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, in un’intervista a ‘Qn’.
“Appare singolare -aggiunge- che l’autorità giudiziaria italiana che interviene su tutto non abbia avocato a sé l’indagine su quanto è avvenuto. La nave Enrica Lexie è territorio italiano. I due marò erano nel nostro Paese. È chiaro che sono stati commessi errori. Non sono d’accordo però con chi cerca di addossarli a chi ha gestito soltanto l’ultimo capitolo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi”.