Roma, 23 gen. (AdnKronos) – “Con riferimento alla decisione dell’Ufficio di presidenza della Camera su palazzo Marini 3, i costi indicati in alcuni commenti ripresi dalle agenzie di stampa non corrispondono alla realtà dei fatti. La proposta di accordo per la temporanea occupazione del palazzo fino al 28 febbraio, con riattivazione nello stesso periodo dei servizi accessori e della mensa, comporta un onere di 752.000 euro oltre Iva. Cifra di molto inferiore a quella diffusa”. Lo sottolinea una nota dell’ufficio stampa della Camera.
“Occorre tenere conto, infatti, che la società Milano 90, proprietaria dell’immobile, al fine di agevolare il pagamento diretto da parte della Camera delle retribuzioni dei lavoratori, rinuncerebbe a una serie di crediti nei confronti di quest’ultima. Quanto al costo stimato per ogni pasto erogato presso la mensa di palazzo Marini, esso -spiega ancora la nota- non sarà superiore a 17,50 euro. La soluzione prescelta, infatti, comporta un onere per la Camera inferiore della metà rispetto a quanto inizialmente prospettato dalla società Milano 90 (228 mila euro rispetto a 510 mila richiesti). Peraltro parte del costo dei pasti sarà, come di consueto, a carico dei fruitori”.
“La quantificazione di 73 euro a pasto è, poi, errata -conclude la nota- perché sottostima il numero dei pasti erogati e perché imputa impropriamente agli oneri della mensa anche il corrispettivo per l’occupazione temporanea dell’immobile e per i servizi accessori (pulizie, recapito corrispondenza, presidio manutentivo e antincendio, servizio ai piani, ecc.)”.