Roma, 11 mag. (Labitalia) – “Appare estremamente opportuno che sul ‘progetto’ di ristrutturazione organizzativa delle Agenzie fiscali ‘in mens Renzi’, coinvolgendo questo ‘colpo di mano’ anche aspetti ordinamentali, contrattuali, economici, si apra una seria valutazione politico-sindacale ai massimi livelli, nonché una ‘tornata negoziale’ in sede Aran, per impedire che l’attuale modello, sempre garantista dei risultati allo stesso assegnati, sia svuotato di qualsivoglia funzione di ‘polis’ e lo si riduca a mera ‘attività di service’, con intuibili e pesanti nocumenti sulle vigenti autonomie regolamentari, gestionali e in particolare sulle connesse responsabilità gestionali e dei dirigenti e dei quadri”. A sottolinearlo Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal-Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, che giudica non più tollerabile “il reiterato scempio che si sta consumando a danno degli uffici delle Agenzie fiscali”.
“L’attuale ‘disordine organizzativo’, o se si preferisce di oggettiva ‘disfunzione gestionale’, l’alto pericolo che il sistema agenziale venga destrutturato e degradato ad ancella del Mef, l’assenza di rinnovo contrattuale (non barattabile con strategie salariali che utilizzano accessori da obolo), l’assenza di reazioni dei vertici politici e agenziali ai giornalieri attacchi al lavoro dei nostri uffici, le sempre più complesse e rischiose attività richieste, in qualità e quantità, al personale tutto, rischiano, se protratte ancora nel tempo, di costituire un grave fattore di rischio e per il clima organizzativo e gestionale già pessimo negli uffici e per il conseguimento degli obiettivi programmati per il 2015”, avverte.