Home Nazionale Callipo (Confsal Salfi): su Agenzia entrate diatribe pericolose

Callipo (Confsal Salfi): su Agenzia entrate diatribe pericolose

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Roma, 26 ott. (Labitalia) – “Le lavoratrici e i lavoratori del sistema agenziale invitano i ‘duellanti’ di turno ad avere ben presente la pericolosità del deviato messaggio che si trasmette ai cittadini contribuenti e da ultimo ai dipendenti dell’Agenzia delle entrate, forse confusi, smarriti e senza riferimenti, di certo poco motivati e probabilmente in attesa di ben altri segnali di responsabilità”. A denunciarlo è Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, il sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, in riferimento all’Agenzia delle entrate.
Per Callipo, “nel caso di specie, forse è preferibile che similar tenzoni si svolgano a porte chiuse e non sui quotidiani, visti gli interessi collettivi in gioco e la immensa mission dell’Agenzia delle entrate, che non si sostiene certo con mediatici ‘avvertimenti’ al direttore, reo forse di aver inteso rivendicare apertis verbis un’autonomia regolamentare e finanziaria eccessiva ma legittima nella sostanza, se premiata dalle risultanze gestionali, valutato anche il perdurare dei disinvestimenti che l’Agenzia subisce da anni e la destrutturazione in atto, come ben dimostrano i tanti uffici chiusi e da chiudere”.
Il Confsal Salfi “teme che entrambi i contendenti abbiano parziali condivisibili motivazioni al loro arco, ma che entrambi difettino di concreta e reale percezione della grave emergenziale crisi di prospettive che vive da troppi mesi tutto il sistema agenziale e non solo l’Agenzia delle entrate”.
“Crisi alla quale – avverte Callipo – non hanno ancora fornito adeguate risposte, né l’attuale governo, anzi, né purtroppo la esistente direttrice, eccessivamente preoccupata di risolvere talune emergenziali patologie ordinamentali, prima di affrontare e risolvere organicamente altre criticità organizzative, ordinamentali e di rilevanza positiva sulla intera ‘forza lavoro'”.
“Il sistema Paese non può attendere, deve avere un’amministrazione finanziaria che si rispetti, dal che magistrati del fisco ben pagati, incorruttibili, altamente motivati e sorretti da un governo che di essi vada orgoglioso”, rimarca.
Per il segretario generale del Confsal Salfi, “il modello agenziale, al di là di alcune discutibili prassi regolamentari gestorie, andrebbe esportato e non ghigliottinato, unitamente al patrimonio di competenze e spendite di professionalità che lo hanno reso negli anni attrattivo e oggi, invece, penoso ring sul quale esercitare, a diverso titolo, prove di muscoli in singolar tenzoni, che demoliscono l’immagine del sistema, con soddisfazione dei tanti che non vogliono, per intuibili motivi, che gli uffici fiscali funzionino”.