Roma, 11 mar. (AdnKronos) – “Ben venga la ‘goal line technology’, siamo propensi a questo tipo di sperimentazione, vuol dire che l’arbitro di area, liberato da questo impegno, potrà vedere cose che non poteva visto che era concentrato ad accertare se la palla entra o non entra”. A chiarire il punto di vista dell’Associazione italiana arbitri sull’introduzione dell’occhio di falco dalla prossima stagione è il suo presidente, Marcello Nicchi, intervenuto al convegno ‘Il calcio nel futuro. La tecnologia entra in campo’, presso l’Università degli studi di Roma Foro Italico.
“Abbiamo recepito che c’è l’intenzione a mantenere gli arbitri addizionali, abbiamo fatto presente che toglierli sarebbe tornare indietro perché l’arbitraggio di team è ormai essenziale per la velocità del gioco”, prosegue il numero uno dell’Aia che sull’introduzione di altri aiuti tecnologici, come ad esempio la moviola in campo aggiunge: “Non è possibile arbitrare con un mezzo telematico, determinante è il fattore umano. La tecnologia, che è diversa dalla moviola, è utilissima per un calcio televisivo, le tv lo finanziano ed hanno il diritto di pretendere qualcosa più televisivo”.
“Se un’arbitro interviene 100 volte in campo, per 40 volte prende provvedimenti per intuito, se un giocatore è abile anche l’arbitro lo è nell’intuire se si tratta di un contatto falloso o meno, cosa che la tecnologia non potrà mai percepire”.