Roma, 27 apr. (AdnKronos) – “Non c’è pace per il calcio italiano. Purtroppo le azioni di tanti irresponsabili determinano sempre uno stato d’emergenza, ma parlare di battaglia persa contro la violenza sarebbe un grave errore. Non è facile individuare soluzioni ma senza dubbio bisogna rafforzare ancora la prevenzione e anche la repressione nei confronti dei soggetti che commettono questi fatti”. Lo ha detto Giancarlo Abete, vicepresidente Uefa ed ex presidente della Figc, dopo gli episodi di violenza che hanno fatto da sfondo al derby di Torino.
“Sembra una battaglia persa? No, le battaglie non sono mai perse”, ha sottolineato Abete al suo arrivo nella sede della Figc, dove oggi è in programma un consiglio federale. “Questa è una battaglia strutturale contro il teppismo, la delinquenza e la volontà di tanti di utilizzare gli stadi come un’opportunità di protagonismo becero. Sarebbe un grave errore pensare che siano battaglie perse, sono state risolte tante altre emergenze nel sistema paese e si riuscirà a risolvere anche questa che mortifica in primis i protagonisti positivi del mondo dello sport e del calcio”.
Ieri il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha anticipato che chiederà “leggi speciali” al ministero degli Interni, Angelino Alfano. “Sono cose nella titolarità del governo e del parlamento, quindi è una valutazione che spetta a loro -è il commento di Abete-. E’ una valutazione che faranno i soggetti competenti”.