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Alice Pasquini e i murales di Melilla

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Roma, 16 giu. (AdnKronos/Insideart) – Cinque giorni di lavoro trascorsi a Melilla da Alice Pasquini nella prima settimana di giugno. Dopo aver completano gli ultimi interventi a Civitacampomarano, la street artist è tornata nell’enclave spagnola in Africa. “Melilla – racconta Pasquini – è un luogo particolare, una città autonoma spagnola situata sulla costa nordafricana un luogo (anzi, un non luogo) d’incontro – scontro di civiltà, tra prigione e libertà, tra schiavitù e salvezza, tra Occidente, Africa e Islam”. I quartieri di Rastro e Hispanidad, più la sezione femminile del carcere sono le zone della città dove l’autrice è intervenuta.
“Sono stati i ragazzi del Rastro – spiega l’artista – a mostrarmi il loro quartiere, e un muro sul quale avevano dipinto durante un workshop: ‘L’essenziale è invisibile agli occhi’ (‘Lo esencial es invisibile a los ojos’). Al lato della frase, tratta dal piccolo principe, ho ritratto una delle ragazze del quartiere, nell’atto di dipingere la frase sul muro”.
“Nel mio ultimo giorno in città, ho dipinto nel cortile del carcere femminile a Melilla. Ho deciso di dipingere una donna seduta su un albero che guarda l’orizzonte, come mi hanno detto le detenute, la natura è qualcosa che le manca moltissimo nella vita carceraria”, conclude la Pasquini.