Home Nazionale Agricoltura: Fao-Ocse, in prossimo decennio produzione più forte e calo prezzi (2)

Agricoltura: Fao-Ocse, in prossimo decennio produzione più forte e calo prezzi (2)

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(AdnKronos) – E’ nei paesi in via di sviluppo che avranno luogo le principali modifiche della domanda, crescita demografica, aumento del reddito pro-capite e urbanizzazione faranno aumentare, secondo il rapporto, la domanda di cibo. L’aumento dei redditi, sottolinea il rapporto dell’Ocse e della Fao, provocherà un mutamento delle diete, in particolare generando un aumento del consumo di proteine ​​animali rispetto ai carboidrati. Di conseguenza, i prezzi di carne e latticini saranno più elevati rispetto ai prezzi dei prodotti agricoli. Tra le colture, i prezzi dei cereali secondari e dei semi oleosi, utilizzati per l’alimentazione animale, dovrebbero aumentare rispetto ai prezzi degli alimenti di base.
Le prospettive per l’agricoltura globale, commenta il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, “sono più tranquille di quanto non siano state negli ultimi anni, ma non è il caso di rallegrarsi troppo, come non possiamo escludere il rischio di nuove impennate dei prezzi nei prossimi anni”. I governi, aggiunge, “dovrebbero sfruttare le attuali condizioni per concentrarsi sullo sviluppo di politiche che aumentino la produttività, stimolino l’innovazione, migliorino la gestione del rischio e garantiscano che sistemi agricoli portino benefici sia ai consumatori che agli agricoltori” .
Il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, ha definito le proiezioni che indicano che i paesi in via di sviluppo continueranno a migliorare il loro apporto proteico “una buona notizia”. Ha poi fatto notare però che i paesi meno sviluppati “rimangono notevolmente indietro rispetto alle economie avanzate, e questo è causa di grande preoccupazione, perché significa che in questi paesi la fame persisterà”. “E la malnutrizione è un problema: i paesi in via di sviluppo hanno ora ad affrontare problemi di sovrappeso, obesità e altre malattie non trasmissibili legate all’alimentazione”, ha aggiunto.