Home Attualità A Expo con Coldiretti di scena l’amatriciana e l”oro verde’ della Sabina

A Expo con Coldiretti di scena l’amatriciana e l”oro verde’ della Sabina

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Milano, 6 lug. (Labitalia) – Si è aperta stamattina, all’Expo, al Padiglione della Coldiretti, all’inizio del Cardo sul lato opposto all’albero della vita di cui è promotrice, e riconoscibile da un’enorme scritta ‘No farmers no party’, con i maxivolti di veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne, la settimana dedicata alle eccellenze enogastronomiche del Lazio, alla sua cultura e alle sue tradizioni.
Si inizia con la provincia di Rieti, che nel corso della prima giornata è protagonista delle diverse iniziative ed eventi per far conoscere al mondo i sapori della propria montagna e le produzioni olivicole della Sabina. In mattinata, un incontro aperto ai visitatori, dedicato alla storia della famosa e amatissima ‘Amatriciana’, il condimento per la pasta che ha preso il nome da Amatrice, cittadina in provincia di Rieti, che ha ottenuto recentemente il riconoscimento comunitario Stg (Specialità tradizionale geografica).
Ad illustrarne cenni storici e presente ‘europeo’ una serie di filmati e diapositive, alla presenza del sindaco di Amatrice, di recente entrato in una vivace polemica con lo chef Carlo Cracco circa la vera ricetta tradizionale.
Questo piatto, infatti, assicura la Coldiretti Lazio, si fonda su ingredienti tipici (guanciale, pomodoro, pecorino romano) e su una preparazione semplice e tuttavia meticolosa sia nelle operazioni sia nell’uso di utensili particolari, come, ad esempio, la padella di ferro per cuocere la salsa. “La bontà della ricetta e la straordinaria professionalità di numerosi ristoratori romani originari di Amatrice – sottolinea – hanno fatto il resto, facendo diventare gli ‘spaghetti all’Amatriciana’ un piatto irrinunciabile della cucina italiana”.
L’amatriciana nasce con il condimento in bianco (Gricia) e solo alla fine del 1700, con l’avvento del pomodoro, il piatto è preparato con gli stessi ingredienti e l’aggiunta del pomodoro.
Erroneamente alcuni attribuiscono l’Amatriciana alla cucina romana, avverte, dimenticando che furono invece i pastori, che con gli spostamenti stagionali della transumanza verso le campagne romane, fecero conoscere questa ricetta nella Capitale.
Nel pomeriggio, per i visitatori del Padiglione di Coldiretti, show cooking amatriciano con un laboratorio dimostrativo della preparazione di pasta fresca tipica reatina e presentazione delle filiere tracciate dell’olio extravergine del Reatino.
“Protagonista l’olio Dop della Sabina – spiega la Coldiretti Lazio – con le sue straordinarie caratteristiche organolettiche, la sua qualità e il suo sapore inconfondibile dato soprattutto dall’uso di varietà come ‘carboncella’, ‘leccino’ e ‘moraiolo’. Presente un nutrizionista per illustrare le proprietà e i benefici dell’olio, in particolare in pediatria”.
Secondo uno studio di Coldiretti, nella campagna 2014/2015, nella regione Lazio, sono state prodotte circa 12.000 tonnellate di olio con una forte contrazione rispetto alla campagna precedente (-40%), con una perdita di fatturato di circa 30 milioni di euro. Tra le principali cause, l’innalzamento delle temperature medie con pesanti ripercussioni negative sui cicli di produzione che tuttavia non hanno intaccato l’alta qualità degli oli tracciati.