Home Nazionale Why not: De Magistris, affaristi e poteri criminali volgiono commissariarmi/il punto

Why not: De Magistris, affaristi e poteri criminali volgiono commissariarmi/il punto

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Roma, 27 set. (Adnkronos) – Sotto assedio, circondato dalle critiche di chi lo invita da due giorni a rispettare la legge e dimettersi, difeso solo da poche voci fuori dal coro, Luigi De Magistris resiste e contrattacca. Oggi il sindaco di Napoli per qualche ora è riuscito a divincolarsi dall’accerchiamento, conseguenza della condanna per abuso d’ufficio relativa all’inchiesta Why not, esprimendo la propria soddisfazione per l’approvazione del bilancio previsionale del comune. Un’occasione per ringraziare il consiglio comunale e la maggioranza politica che continua a sostenerlo ma anche per togliersi quale sassolino dalle scarpe.
Perchè in questi giorni, ha ironizzato, “Putin e Obama, insieme al Santo Padre e al comandante della Nato sono tra i pochi che non sono intervenuti sulla mia vicenda”. Invitato dai consiglieri d’opposizione a fare un passo indietro, De Magistris ha ricordato di aver avuto da magistrato il “primato delle interrogazioni parlamentari. Se faccio così pena, mi chiedevo allora, perché tutto questo interesse? E con un parallelismo mi chiedo oggi, se a Napoli siamo così insignificanti, negativi e scadenti come ci descrivono, perché tutta questa attenzione? Vuoi vedere che tra tanti errori e manchevolezze qualcosa in città la stiamo cambiando?”.
“Nell’ultimo anno si sono susseguiti attacchi violenti, brutti e malcelati. Credo che rappresentanti di interessi non solo politici ma anche affaristici e finanche criminali stiano cercando -ha accusato de Magistris- di portare l’assalto finale a un’esperienza democratica, cercando di circondarla e commissariarla. Dispiace che uno degli attacchi più forti e scorretti dal punto di vista costituzionale e più democraticamente negativi e autoritari l’abbia sferrato proprio il presidente del Consiglio del nostro Paese, che è anche un ex sindaco, su Bagnoli”.
replica a Anm, difendano magistrati ma ne riconoscano errori
(Adnkronos) – Non è tardata ad arrivare anche la replica all’Anm che ieri aveva duramente stigmatizzato in una nota, le criche del sindaco ai magistrati che lo hanno condannato per abuso d’ufficio. L’Anm, ha ribattuto De Magistris, “deve difendere la magistratura come sa fare” ma deve anche “saper riconoscere gli errori di alcuni magistrati, altrimenti diventa corporativismo fine a se stesso”. “Sono un uomo delle istituzioni ferito cui è stata strappata la toga di pm per aver fatto il proprio lavoro e, a distanza di 7 anni, vengo accusato per un’assurdità. Sono un uomo delle istituzioni ma sono anche un uomo libero e gli uomini, quando le istituzioni fanno schifezze, devono dirlo”.
Il sindaco si difende, dunque, ma l’onda delle critiche non si attenua. “Sono rimasto molto deluso -ha commentato Nichi Vendola- mi rendo conto che per de Magistris sia una pagina di grande turbamento, però ritengo gravi le sue parole. Nessuno può dire che si tratta di una sentenza politica: mica questo ragionamento vale solo per Berlusconi! Ci si difende secondo le regole”.
“Quella norma della legge Severino – ha continuato il presidente di Sel – è inguardabile, perchè ritengo sia incostituzionale prevedere la sospensione dopo una condanna di primo grado. E’ un segno di cedimento del legislatore alla pressione giustizialista. Pero’ la norma è chiara e non si può pensare ad applicazioni arbitrarie: per 18 mesi de Magistris andra’ sospeso dalla funzione di sindaco”.
Bassolino, esperienza finita – Iervolino, mi auguro possa chiarire
(Adnkronos) – A parlare del sindaco in bilico, anche due primi cittadini di un’altra stagione del centro sinistra. “‘L’esperienza politica di de Magistris è finita. Napoli -ha sentenziato Antonio Bassolino- è allo sbando e lui litiga con tutto il mondo. Sta reagendo male mentre questo è il momento in cui dovrebbe tenere i nervi sotto controllo. Posso comprendere che lui non si aspettasse questa sentenza, ma è nei momenti difficili che bisogna tenere i nervi a posto. La giustizia va rispettata”.
“Non ho approfondito dal punto di vista giuridico la legge Severino e per ragioni di buon gusto -ha dichiarato Rosa Russo Iervolino- credo di essere l’ultima a dover parlare sulla vicenda De Magistris. Quello che auguro a lui e alla città -aggiunge- è la migliore sorte possibile. Sono sicura che De Magistris rispetterà fino in fondo la legge ma, quanto a me, credo che il silenzio si addica a chi, quand’era sindaco, è stato attaccato proprio da De Magistris. Quella delle piccole vendette non è una politica che mi si addice…”.
De Magistris, secondo Emanuele Macaluso, si deve dimettere subito, ”è la legge che glielo impone. A meno che non aspetta, ma questo ritardo sarebbe grave, che sia il prefetto a mandarlo via. Se ha un minimo di sensibilità, e di rispetto istituzionale, non deve dire: io faccio il sindaco per la strada”. Pur partendo da una posizione garantista, anche gli avvocati italiani invitano il sindaco a farsi da parte. ”Quella stessa legge di cui un tempo De Magistris invocava la severa e immediata applicazione nel nome del ‘diritto’ contro i suoi avversari politici -si legge in una nota dell’Unione della Camere penali riferendosi alla legge Severino – ora che deve essere applicata alla sua persona diviene il segno di una barbara, incivile e criminale aggressione politica”.
Prc solidarizza, Re Giorgio spinge per la sua sospensione
(Adnkronos) – Ma il sindaco non è totalmente isolato. “Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà a Luigi De Magistris. La sentenza di primo grado sulla conduzione di indagini non ha nulla a che vedere con la non possibilità di esercitare il proprio mandato da sindaco. Chi spinge invece per la sua sospensione – da Re Giorgio in giù – sta facendo una operazione politica che nulla ha a che vedere con il rispetto delle regole”, hanno sostenuto Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rc e Giovanni Russo Spena, responsabile Giustizia del partito.
“Che nei palazzi del potere – a Napoli e a Roma – molti non avessero digerito l’elezione dell’irregolare De Magistris a sindaco, sostenuto da una coalizione che andava da Rifondazione Comunista all’IdV, lo avevamo sempre saputo. Che si utilizzi una legge contro la corruzione dei pubblici amministratori per far fuori il sindaco -concludono i due esponenti di Rc- è una cosa vergognosa”.
Anche lo scrittore napoletano Erri De Luca si schiera dalla perte dell’ex pm. “De Magistris ha subito un torto”, ha detto lapidario . “Oltre al torto ha subito un torto nella sua funzione”. De Magistris, ex pm, ha attaccato duramente i giudici che hanno definito “inaccettabili” le sue parole. Lo difende anche su questo? “De Magistris ha attaccato i giudici ma lui è stato personalmente e gravemente danneggiato. E quindi ha reagito. Insisto, sono dalla sua parte perché il sindaco di Napoli ha fatto solo il suo dovere”.