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Università: San Marino e Chiasso nuove meteper studiare Medicina senza test

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Roma, 3 set (AdnKronos Salute) – Non si riduce il numero degli aspiranti medici italiani che scelgono di andare all’estero a studiare Medicina, con ‘percorsi protetti’, dopo una bocciatura ai test d’ingresso nelle facoltà di casa nostra o semplicemente per evitarli. E le nuove mete, per loro, sono San Marino e Chiasso, dove una della maggiori organizzazioni di servizi per studenti, il Cepu, ha aperto di recente due sedi per il biennio. Gli iscritti, al momento, sono un centinaio nelle due facoltà che hanno come destinazione obbligata il trasferimento, per il triennio, in un’altra sede convenzionata con il gruppo, quella dell’università di Sofia, dove gli italiani sono un centinaio e dove il trend di iscrizioni, dopo il raddoppio dello scorso anno, è rimasto costante.
“A scegliere di studiare all’estero con il nostro aiuto nell’80% dei casi sono sicuramente ragazzi che non hanno superato il test in Italia”, spiega all’Adnkronos Salute Maurizio Pasquetti, responsabile progetto Cepu International. “C’è però un 20% che decide sin dall’inizio di evitare di sottoporsi alle selezioni di ingresso italiane, scegliendo di essere accompagnato passo passo dalla nostra organizzazione o da altre simili”. Se in futuro il test sarà abolito nel nostro Paese, “ovviamente le cose cambieranno. Non credo che sparirà del tutto la richiesta di studiare all’estero, ma ovviamente diminuirà e ci saranno altre esigenze”, dice Pasquetti ricordando che gli italiani che scelgono di cominciare gli studi di medicina a Chiasso o Sofia spendono circa 20 mila euro l’anno. “Ma nel triennio a Sofia – dice il responsabile del Cepu – gli studenti pagano solo le tasse, circa 8 mila euro”.
Il numero maggiore di ‘espatriati’ a causa test d’ingresso resta quello degli aspiranti odontoiatri, che scelgono come sede universitaria la Spagna.
“Gli studenti italiani che in questo caso si avvalgono dei nostri servizi sono una ventina. Ma nel Paese la facoltà di odontoiatria è molto abbordabile e sono diverse centinaia gli italiani che studiano là, da soli o sostenuti da altre organizzazioni di servizi. Le università sono ben organizzate per accogliere i giovani che arrivano dall’estero per studiare questa disciplina, soprattutto quelle private”, conclude Pasquetti.