– L’accordo con il Santander, ha aggiunto Ghizzoni, darà a Pioneer “la possibilità di sviluppare ulteriormente il business. Abbiamo l’obiettivo strategico di una ulteriore crescita, puntando soprattutto sugli istituzionali”. Le società di asset management vendono fondi tramite le reti bancarie (clientela captive), oppure direttamente agli investitori.
L’ad non è sceso nel dettaglio delle tecnicalità dell’operazione, ma ha spiegato che “alla fine sarà una fusione tra le due società”. Si tratta, ha aggiunto, di “un progetto industriale, con una dimensione importante di sviluppo”. I fondi oggi soci resteranno nella combined entity per uscire poi “in X anni”, probabilmente tramite un’Ipo (la Borsa su cui verrà quotata la società è da decidere).
L’ad ha negato che la collaborazione tra Unicredit e il Santander possa, allo stato, essere estesa ad altre aree come il credito al consumo (“Abbiamo parlato solo di asset management”) e ha spiegato di non avere “sentore di trovare problemi sul fronte autorizzativo”, anche se il capitolo autorizzazioni, ha concluso, dovrà essere affrontato necessariamente dopo la firma dell’accordo.