Home Nazionale Uil: Palombella, giovedì l’esecutivo, pare aperta via dialogo con Governo

Uil: Palombella, giovedì l’esecutivo, pare aperta via dialogo con Governo

0

Roma, 16 dic. (AdnKronos) – “I lavoratori metalmeccanici erano tra quel milione e mezzo di persone che hanno manifestato pubblicamente a sostegno dello sciopero generale voluto da Uil e Cgil. Il premier subito dopo ha annunciato che il 19 dicembre si terrà un incontro tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ed i sindacati confederali. Pare che si è aperta una via di dialogo con l’esecutivo. Anche su questo punto discuteremo giovedì prossimo nella riunione dell’Esecutivo nazionale della Uil confederale”. Ad affermarlo in una nota è Rocco Palombella, segretario generale della Uilm nazionale, che questa mattina è intervenuto all’Attivo provinciale dei metalmeccanici della Uil di Pisa.
Lo sciopero generale, aggiunge il sindacalista, “ha dimostrato che questo Paese vuole cambiare per davvero. Sarà possibile farcela se si partirà concretamente insistendo sulla ripresa industriale. Sarà possibile uscire dal guado della crisi solo con un’azione condivisa tra parti sociali e governo. Riteniamo indispensabile ed urgente la stesura e la conseguente attuazione di un programma di politica industriale, basato su interventi strutturali”.
Il leader della Uilm si è soffermato sulla situazione della Piaggio di Pontedera: “l’azienda motoristica riprenderà l’attività produttiva in modo completo dal prossimo 26 gennaio. Siamo preoccupati perché i dati in nostro possesso segnalano una contrazione a livello nazionale del mercato specifico nella misura del 68%. Per il mese di gennaio chiederemo un incontro al ‘management’ societario: occorre tutelare gli addetti della Piaggio e dell’indotto ad essa collegato”. L’accordo sui contratti di solidarietà, aggiunge, “è stato importante, perché determina una copertura salariale per l’intero anno a venire ai lavoratori interessati. Ma non può bastare. E’ indispensabile sapere dove avverranno le nuove produzioni e bisogna evitare che la gran parte di loro sia trasferita all’estero. Anche così si tutela il lavoro in Italia”.