Home Nazionale Thiébaut Weber (Cfdt), euro è progetto politico e non fatale necessità

Thiébaut Weber (Cfdt), euro è progetto politico e non fatale necessità

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Roma, 25 mar. (Labitalia) – Le politiche europee di rigore, soprattutto alla luce della pesante crisi economica e occupazionale che ha colpito grandi Paesi industrializzati come l’Italia e la Francia, sono state “un errore grave” e per uscire dall’emergenza occupazione “occorrono politiche innovatrici” che indirizzino i lavoratori “nei settori di domani”. E ai movimenti anti-europei in crescita anche in Francia con l’affermazione alle amministrative di Marine Le Pen bisogna dire che “l’euro è un progetto politico”.
A parlare di Europa, lavoro e anche della situazione italiana, con Labitalia, è un giovane sindacalista francese, Thiébaut Weber, segretario confederale con delega ai giovani della Confédération française démocratique du travail (Cfdt) e già presidente del Comitato giovanile della Confederazione europea dei sindacati (oggi il presidente è un giovane italiano, Salvatore Marra).
E, a proposito della recente affermazione di Marine Le Pen alle elezioni amministrative francesi, Weber dice: “La crisi economica e sociale che perdure e l’assenza di visibilità e di senso delle politiche condotte in questi ultimi anni spiegano questa spinta del Front National. Le posizioni estremiste, da ovunque vengano, alimentano la disperazione. Tuttavia, le soluzioni esaltate dalla Front National sono agli antipodi di ciò che può riportare la fiducia e la serenità per costruire l’avvenire. Chiamiamo gli elettori a mobilitarsi e a fare sbarramento al Front National”.
“I nostri Stati -dice Weber- sono troppo ‘addict’ (dipendenti) dai mercati finanziari, ma le misure prese contro la crisi sono state troppo brutali. Ne consegue che l’Europa è minacciata dalla deflazione e dal suo cerchio vizioso della diminuzione del potere di acquisto e della precarietà”. Sulla disoccupazione giovanile italiana arrivata alla punta del 42,4%, Weber dice: “Si deve insistere sull’accompagnamento dei disoccupati. La cosa peggiore sarebbe lasciare questi giovani senza neanche una soluzione”. “Occorrono poi delle politiche innovatrici in materia di occupazione -avverte il giovane sindacalista francese- mettendo l’accento sugli aiuti all’assunzione di lavoratori nei settori di domani”.
I sindacati italiani sembrano aver ritrovato l’unità dopo anni di divisione, soprattutto con l’accordo sul modello della rappresentanza. “Il pluralismo sindacale in Italia permette come in Francia -dice Weber- ai lavoratori di esprimere la loro sensibilità attraverso una differente organizzazione”.
Per questo, aggiunge il giovane sindacalista francese, “il lavoro compiuto sulla rappresentanza, condotto anche in Francia nel 2008, va nel senso di una legittimità più forte dei sindacati”. “L’unità ritrovata dei sindacati italiani è una buona notizia nel periodo che si apre in Italia”, osserva.
E sui molti movimenti anti-europeisti e anti-euro che stanno prendendo piede in Europa Weber dice: “E’ una vecchia ricetta: quando tutto va male, si preferisce il ripiegamento su se stessi. I nostri dirigenti non rispondono a questo tipo di logica in cui l’Europa è presentata come un ‘carabiniere monetario’ e l’euro come fatalmente necessario”.
“Non è molto entusiasmante e non è così. Dobbiamo affermare che un’Europa più forte è importante per pesare nel mondo e che l’euro è innanzitutto un progetto politico”, conclude.