Roma, 11 dic.(AdnKronos) – “No alla rassegnazione, no al continuo degrado dei lavoratori e del paese. In alto la bandiera del lavoro, del lavoro di qualità, nel pieno dei suoi diritti e delle sue tutele”. A ribadire le ragioni dello sciopero generale di Cgil e Uil , che si svolgerà al grido di ‘Così non va!’, in programma domani venerdì 12 dicembre, è una nota dei sindacati: una giornata di astensione dal lavoro di otto ore, accompagnata da oltre 50 manifestazioni lungo tutto il Paese.
Cinquantaquattro per la precisione, divise a carattere regionale (10), provinciale (39) e interprovinciale (5), per chiedere, come si legge nella piattaforma sindacale, “a Governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e e la creazione di nuova e buona occupazione”.
Un’iniziativa che partirà monca dell’agitazione delle Fs, stoppata in queste ore dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi e contro la quale i leader di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, sembrano decisi a ricorrere “alle massime cariche istituzionali”. La precettazione, infatti, hanno commentato ancora, “mette in discussione una delle massime espressioni della democrazia in Italia”.